L’autopsia sul corpo di Andrea Purgatori rivela finalmente le reali cause del decesso: il giornalista era pervaso da un senso di vuoto.
Si è spento il 19 luglio scorso presso il Policlinico Umberto I, dove era stato ricoverato a causa di una grave forma tumorale. Il 27 luglio è stata organizzata la camera ardente per Andrea Purgatori, i cui funerali si sono tenuti il giorno seguente nella Basilica di Santa Maria di Montesanto. Un uomo dagli innumerevoli talenti, che ha saputo eccellere nella scrittura, sceneggiatura e persino recitazione. La sua più grande passione rimane tuttavia il giornalismo, disciplina alla quale ha dedicato la sua intera esistenza.
Collabora con diverse testate importanti quali Corriere della Sera, Unità, The Huffington Post, Le Monde Diplomatique, ma anche Vanity Fair e Style Magazine – ed organizza alcune delle più importanti inchieste di cronaca internazionale. Dal caso Moro alla strage di Ustica, fino ad arrivare alla tragedia che vide coinvolta Emanuela Orlandi. Uno degli ultimi progetti del giornalista riguarda proprio il caso di sparizione della 15enne: nel 2022 debutta su Netflix il documentario Vatican Girl: La scomparsa di Emanuela Orlandi, in cui Purgatori analizza approfonditamente i singoli percorsi di indagine.
Nel mese di maggio si reca per la prima volta in ospedale. Gli viene diagnosticata una grave forma tumorale ai polmoni e di conseguenza inizia le cure volte a ridimensionare la potenza della malattia. In meno di due mesi il giornalista ha perso la vita, motivo per cui la famiglia ha chiesto che venga fatta luce sulla vicenda e soprattutto sull’effettiva competenza dei medici curanti. L’autopsia ha confermato, almeno per il momento, l’innocenza apparente del personale sanitario.
L’autopsia ha rivelato la reale causa del decesso di Andrea Purgatori: le metastasi si erano diffuse in tutto il corpo, invadendo i tessuti dei principali organi vitali. Cuore, fegato, reni e cervello – le aspettative di vita del giornalista erano da considerarsi critiche sin dal giorno della prima diagnosi. In seguito ad un’attenta analisi del cadavere, i medici legali hanno confermato l’innocenza dei dottori, accusati inizialmente dalla famiglia di Purgatori di negligenza ed incompetenza. La mancata responsabilità deriva dal fatto che, qualsiasi cura gli fosse stata somministrata, non avrebbe potuto sconfiggere il tumore.
Una seconda ipotesi, circa la repentina scomparsa di Purgatori, risiede nella possibile insorgenza di un agente infettivo, responsabile di aver favorito la moltiplicazione delle cellule tumorali. Purgatori ha infatti confidato agli amici di avvertire un forte senso di spossatezza e vuoto. Tuttavia, per confermare tale teoria, sarà necessario attendere dalle due alle tre settimane. Per il momento sembra che i medici abbiano scampato un eventuale processo: secondo l’ordinamento penale, la responsabilità del personale sanitario nasce solo di fronte ad una condotta in grado di nuocere direttamente il paziente.
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