Le celebrazioni dei due fratelli morti si sono svolte nella cattedrale di Manfredonia. L’arcivescovo: “Non mi aspettavo così poca gente”
Si sono svolti nella cattedrale di Manfredonia i funerali dei due bambini, di sei e sette anni, morti nel foggiano dopo essere annegati in una vasca irrigua. I bambini di origine rumena sono stati ritrovati nella notte di martedì, dopo l’allarme dei genitori.
L’episodio ha sconvolto e lasciato senza parole un’intera città, ma durante il funerale non c’è stata la numerosissima partecipazione che si attendeva. A farlo notare è stato lo stesso arcivescovo padre Franco Moscone, il quale ha celebrato le esequie e ha affermato, durante l’omelia, di essere sorpreso del fatto che in chiesa ci fosse poca gente.
Le celebrazioni si sono svolte giovedì 13 luglio a Manfredonia, cittadina portuale in provincia di Foggia. Ad accompagnare le piccole bare delle due vittime la famiglia e i genitori dei due bambini, entrambi devastati. Ma a colpire padre Franco Moscone è stato il numero dei partecipanti alla messa: “Non mi aspettavo che ci fosse poca gente – ha dichiarato l’arcivescovo di Manfredonia, Vieste e San Giovanni Rotondo – ma evidentemente Manfredonia ha tante ferite da guarire”. Poche persone “del popolo”, dunque, ma non sono mancate le istituzioni. Tra i primi banchi della cattedrale, infatti, erano presenti Gianni Rotice, sindaco di Manfredonia che ha indetto il lutto cittadino, e il Questore di Foggia, Ferdinando Rossi.
La celebrazione è iniziata con qualche minuto di ritardo per via di un malore della mamma dei due piccoli, soccorsa immediatamente dal 118 presso una delle ambulanze presenti all’esterno della chiesa. Anche il padre e la sorellina dei due bambini hanno avuto bisogno dell’intervento del personale sanitario. Una famiglia distrutta che non potrà mai superare il dolore di una perdita assurda e straziante. Lo stesso arcivescovo, infatti, ha parlato di quello che sarà il loro futuro, facendo un appello alle istituzioni perché si attivino per trovare loro una nuova abitazione e un nuovo lavoro: “Non possono tornare in quel podere“.
Proprio durante la celebrazione dei funerali è arrivata la notizia del primo indagato dalla Procura di Foggia. Si tratta del proprietario dell’azienda agricola, nei pressi della località Fonterosa, dov’è presente la vasca di raccolta delle acque per l’irrigazione dove sono annegati i due piccoli. Nel comunicato della Procura si legge che l’accusa è quella di omicidio colposo nei confronti dell’uomo, datore di lavoro dei genitori dei due bambini. La vasca irrigua, secondo quanto scritto nel comunicato, presentava alcune apertura nella recinzione, che potevano quindi consentire l’accesso.
Mentre si fa largo la notizia dell’apertura delle indagini, c’è già chi si è attivato per dare un aiuto concreto ad una famiglia devastata dal dolore. Oltre alla perdita umana incalcolabile, infatti, vi è anche una situazione sociale complessa da prendere in considerazione. In questo momento, infatti, sono i servizi sociali del Comune, con la collaborazione del consultorio e dell’Asl, a dare supporto psicologico alla famiglia.
Anche la Caritas diocesana, con i suoi gruppi di volontariato, si è fatta avanti per dare una mano alla famiglia e ai due coniugi nell’organizzazione e gestione dei funerali dei due bambini. Le istituzioni, dunque, sono state presenti e stanno dando il loro contributo in una situazione molto triste e complessa. Un contributo, almeno dal punto di vista partecipativo – come ha fatto notare l’arcivescovo durante la messa- che sembra essere venuto meno da parte della cittadinanza.
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