Continuano le polemiche a distanza tra il Vaticano – nella persona di Papa Francesco – e il fratello di Emanuela Orlandi, Pietro. Nelle scorse settimane infatti il fratello della giovane scomparsa e presumbilmente uccisa ha lanciato nuove pesantissime accuse contro il Vaticano e l’ex Papa Giovanni Paolo II, dando di fatto credito alla teoria secondo la quale proprio l’ex pontefice fosse una sorta di pedofilo e abbia fatto sparire la Orlandi e altre ragazze affidandosi ad ambienti criminali.
Le nuove accuse
Durante un audio fatto sentire da Pietro Orlandi su La7, si poteva infatti ascoltare un non meglio identificato personaggio legato alla banda della Magliana. Che, in sostanza, spiegava come Giovanni Paolo II portasse in Vaticano alcune ragazze e che il segretario di Stato le abbia volute togliere di mezzo. Per fare questo, si sarebbe rivolto a persone dell’ambiente carcerario. Questo ciò che si ascolta nella registrazione. Lo stesso Pietro Orlandi aveva così parlato in passato: “Penso che una delle possibilità è che Emanuela possa aver magari anche subito un abuso, ma che quell’abuso sia stato organizzato. Il Vaticano da quarant’anni fa di tutto per evitare che possa uscire la verità“. Sempre Orlandi, di recente, aveva spiegato: “Mi dicono che Wojtyla ogni tanto la sera usciva con due monsignori polacchi e non andava certo a benedire le case”.
Le repliche di Papa Francesco
L’attuale Papa, ovvero Bergoglio, aveva già replicato in passato, più o meno indirettamente, alle accuse sulla presunta condotta di Giovanni Paolo II. In un’intervista con il quotidiano argentino La Nacion, Bergoglio aveva spiegato come Giovanni Paolo II fosse stato “un Santo in vita e lo è formalmente ora da morto. Nessuno onestamente può dubitare di lui”. Aveva anche spiegato (in piazza San Pietro a metà mese) come le accuse rivolte fossero “illazioni offensive e infondate”.
Lo stesso Papa Francesco sarebbe intervenuto a riguardo nell’aereo papale in viaggio verso l’Ungheria, definendo le accuse verso l’ex pontefice come “Una cretinata che hanno fatto“. La speranza di Orlandi è che il Vaticano si renda disponibile nel cercare di comprendere il destino della sorella.