Raid presso istituto agrario di Roma est: capi di bestiame pregiati sono stati colpiti a frecciate, uccisi e macellati.
Gli ultimi articoli di cronaca riportano fatti e dinamiche a dir poco paradossali: l’uomo, invece di progredire, sembra ben intenzionato a regredire. E siamo dunque tornati all’arco e alle frecce, le cui punte hanno colpito dei capi di bestiame tutelati dall’Istituto tecnico agrario Emilio Sereni, situato in prossimità di Tor Bella Monaca, nella periferia di Roma est. La presenza del custode notturno non è servita a spaventare i responsabili del raid, i quali hanno agito totalmente indisturbati. Una mucca è morta ed un’altra verrà soppressa perché gravemente ferita.
“Esprimo solidarietà e vicinanza nei confronti della dirigente Patrizia Marini” – le dichiarazioni del Ministro Francesco Lollobrigida – “Non è purtroppo la prima volta che accadono episodi di questa natura, aggravati dall’efferatezza contro gli animali”. I carabinieri hanno raggiunto il luogo della tragedia ed hanno aperto immediatamente le indagini. Nel frattempo l’Istituto conta i danni subìti: parliamo di una cifra che oscilla dai 4mila ai 5mila euro ad esemplare.
Mucche colpite a frecciate, uccise e macellate: le parole della dirigente
In mattinata la dirigente scolastica ha raggiunto l’istituto ove lavora. Il custode notturno, in evidente stato di angoscia, l’ha condotta sul luogo della tragedia. Patrizia Marini si è trovata di fronte ad uno spettacolo a dir poco agghiacciante: una mucca è stata uccisa e successivamente macellata, abbandonata nel campo adiacente alla struttura; un’altra risulta gravemente ferita, colpita violentemente dalle frecce. Il secondo esemplare, in fin di vita, è stato soppresso nelle ultime ore. La dirigente conosce perfettamente il movente: non si tratta di un semplice sgarbo, bensì di reati predatori.
“Non è la prima volta che i capi di bestiame vengono uccisi” – ha raccontato Patrizia Marini – “Questi sono episodi gravissimi che ci mettono con le spalle al muro”. I criminali hanno colpito su diversi fronti: il personale dell’istituto ha registrato il furto dell’incasso delle macchinette snack e del vino di loro produzione, oltre che il tentativo di recuperare illegalmente uno dei trattori della struttura.
Per questo motivo la dirigente ha proposto al consiglio di istituto di investire su un sistema di videosorveglianza, soluzione che tuttavia contempla un notevole dispendio di denaro. “Facciamo progetti di legalità, ci impegniamo ad avviare i ragazzi al lavoro” – ha sottolineato – “erano capi di grande pregio, allevati secondo criteri bio e usati per illustrare le tecniche zootecniche”. Oltre che di perdita economica quindi, parliamo soprattutto di un affronto etico e morale.