L’omicidio del 25enne è avvenuto all’interno della stazione, davanti agli occhi inermi della madre. Malcolm è morto dopo due pugnalate
Due fendenti scagliati con violenza e la vita di Malcolm giovane ragazzo di 25 anni è finita in una stazione in provincia di Lecco.
Il giovane Malcolm Mazou Darga, venticinquenne originario del Burkina Faso, è stato ucciso a colpi di pugnale da Haruna Guebre, anche lui originario del Burkina Faso, di 23 anni. L’episodio è avvenuto in pieno giorno nella stazione di Calolziocorte, Comune in provincia di Lecco, davanti agli occhi increduli dei viaggiatori e della mamma della vittima. Ora si cerca di capire il motivo di questa tragedia e se dietro l’omicidio ci possa essere un giro di affari illecito.
Un litigio, qualche parola di troppo, una disputa irrisolta. Gli inquirenti non hanno ancora ben chiaro che cosa abbia portato Haruna Guebre ad uccidere il suo giovane connazionale, ma pare che al centro del gesto omicida ci sia un presunto debito di 50 euro. Secondo gli investigatori, alle origini del debito ci sarebbero questioni di droga, ma tutto è ancora da chiarire perché l’omicida, arrestato dopo una breve ricerca, non ha voluto dichiarare nulla e non ha fornito alcuna spiegazione del suo gesto.
Un episodio gravissimo, commesso in pieno giorno e all’interno di un stazione piuttosto frequentata. Dopo il litigio, infatti, Guebre avrebbe colpito con un coltello la coscia della vittima, recidendogli il femore, e poi, dopo averlo inseguito, gli avrebbe inferto il colpo di grazia in pieno petto, perforandogli un polmone. Il delitto è avvenuto davanti agli occhi della madre della vittima, che non ha potuto fare altro che urlare e chiedere aiuto. I soccorritori e gli agenti della polizia sono arrivati quasi subito, ma per il venticinquenne non c’è stato nulla da fare. Immediatamente sono scattate le ricerche del responsabile, il quale aveva deciso di nascondersi nell’appartamento della sua fidanzata. Dopo una perquisizione della sua casa, gli agenti della Squadra Mobile hanno trovato alcune dosi di sostanze stupefacenti.
Per l’omicida è stato disposto il fermo in una cella della casa circondariale di Pescarenico, dove resterà fino a nuove disposizioni. ll giudice delle indagini preliminari, Nora Lisa Passoni, ha infatti rifiutato la richiesta dell’avvocato Marilena Guglielmana. Il legale aveva infatti chiesto per il suo assistito una detenzione alterativa al carcere. Il pm invece ha ritenuto che il giovane potrebbe tentare la fuga oltre ad aver valutato il 23enne come un soggetto pericoloso. Il ragazzo dovrà quindi spiegare davanti ad un giudice il motivo di questo gesto sconsiderato che è costata la vita ad un suo connazionale, probabilmente per futili motivi.
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