Il santone delle vaccinazioni di massa dovrà presentarsi in tribunale a Milano. Lo accusano di aver fatto vincere un concorso al suo protetto
Ha combattuto il complottismo dei no-vax e ora, come per contrappasso, viene rinviato a giudizio per aver ordito un complotto per far vincere un concorso al suo pupillo. Massimo Galli, professore ed ex direttore del reparto Malattie infettive 3 dell’ospedale Sacco di Milano, ormai in pensione, si è trovato a dover vestire pubblicamente i panni di una figura estremamente positiva, lo scienziato che indica la via della ragione in anni tempestosi, per poi apparire subito dopo in vesti del tutto negative, come imputato per un favoritismo.
Si può anche notare che gli scienziati in tv sono stati presentati come le persone più titolate a rispondere alla domanda “che cosa dobbiamo fare per salvarci la pelle”, ovvero come maestri di morale o santoni davanti a un pubblico di milioni di spettatori. Un ruolo che non era il loro, e che in nessun ambito viene accettato tanto facilmente con investiture improvvise, soprattutto in quel frangente, quando sembrava che l’intero genere umano rischiasse la decimazione, se non l’estinzione, a meno che non ubbidisse agli scienziati santoni.
L’infettivologo perde l’aureola: ora deve difendersi dal pm
L’atto d’accusa del procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, che ha coordinato l’indagine dei carabinieri del Nas, Nucleo anti sofisticazioni, asserisce che Galli ha commesso un falso e avrebbe turbato con promesse e collusioni il concorso, per creare una corsia preferenziale a favore di Agostino Riva. Sarebbe stato proprio quest’ultimo a indicare i punteggi che lo riguardavano. Ha prevalso dunque Agostino Riva a danno di Massimo Puoti del Niguarda, pur essendo più titolato.
Quand’è uscita la notizia sull’inchiesta, lo stesso Massimo Puoti ha dichiarato comunque massima stima per Galli. Il gup di Milano Livio Cristofano ha deciso che per stabilire la verità dei fatti occorre un dibattimento e così il 13 dicembre inizierà il processo. L’ex primario del Sacco dovrà spiegare perché ha firmato un verbale che non diceva il vero. L’accusa ha posto un’imputazione alternativa. E’ un caso particolare, in cui un reato per l’accusa va contestato, oltre al falso, ma con un aut-aut. Se l’ulteriore reato sia turbativa d’asta o abuso d’ufficio, lo deciderà il giudice. Il noto infettivologo, difeso dagli avvocati Giacomo Gualtieri e Roberto Rigoni Stern, ha sinora ribadito la correttezza del proprio operato.
Va tenuto presente che ci sono altri imputati, in questo lavacro dei professori e dei concorsi. Ci sono già stati patteggiamenti e proscioglimenti. Un altro filone dell’inchiesta, invece, ha generato un altro processo, che vede imputati Elio Franzini ed Enrico Felice Gherlone, due rettori, il primo dell’Università degli Studi di Milano e il secondo dell’Università Vita-Salute del San Raffaele.