L’aggressività di un lupo produce allarmismo a Marina di Vasto, in Abruzzo. Le autorità non riescono ad identificare l’esemplare.
La notte del 27 luglio scorso una coppia di ventenni è stata aggredita da un esemplare canide sulle spiagge di Marina di Vasto. Si tratta del decimo caso nel giro di un anno, il terzo avvenuto la stessa sera. Secondo le testimonianze delle vittime, sembra si tratti di un lupo. Tuttavia, per il momento, secondo i veterinari l’aggressione potrebbe essere riconducibile ad un cane selvatico, probabilmente sotto effetto di rabbia e malattie simili. L’attacco infatti è avvenuto in solitaria, evento insolito in quanto i lupi agiscono generalmente in branco. Questa sarebbe la motivazione per la quale gli esperti avrebbero confutato la teoria di attacco da parte di canide lupino.
Ad ogni modo, il Sindaco ha ufficializzato la pericolosità dell’esemplare ed ha quindi richiesto l’intervento delle autorità per identificarlo. “Sicuramente stiamo parlando di un animale selvatico” – le parole della vice sindaca di Marina di Vasto – “si muove in un territorio molto ampio e abbiamo fatto scendere in campo tecnici altamente specializzati dell’Ente Parco della Majella”. L’obiettivo sarebbe quello di recuperare l’esemplare ed allontanarlo dalle zone abitate, sperando al contempo che i dieci attacchi siano da attribuire effettivamente al medesimo canide.
Caccia al lupo a Marina di Vasto, trappole e telecamere di sorveglianza su tutto il territorio
La zona di cattura delineata dagli esperti comprende il Parco Nazionale della Majella, Ispra e Marina di Vasto. Sono state installate delle trappole atraumatiche, in modo da catturare l’animale e condurlo sano e salvo lontano dalle zone abitate. Una volta recuperato, i veterinari procederanno con eventuali cure volte a ridimensionare la sua pericolosità. Il primo attacco risale al 7 agosto 2022, quando una turista venne azzannata a Punta di Penna. La strategia di aggressione sembra essere la medesima: i medici hanno riscontrato sulle dieci vittime dei morsi profondi sugli arti inferiori.
“Ci ha aggredito alle spalle” – sono state le parole del vent’enne che ha affrontato il lupo per difendere la fidanzata – “ci fissava, si fermava e poi attaccava. Senza fiatare, senza ringhiare” – ed ha poi concluso – “quell’animale voleva difendere il territorio e ci ha visto come una minaccia”. I due ragazzi sono stati medicati in pronto soccorso alle 4.30 del mattino, dopodiché il personale sanitario ha provveduto alla somministrazione dell’anti-rabbia.