Ospedale San Camillo, il personale sanitario – oltre ad occuparsi delle emergenze – protegge i pazienti dai serpenti.
Il caldo torrido delle ultime settimane ha inevitabilmente sfavorito la sopravvivenza di diverse specie animali. L’uomo si rifugia nella propria abitazione, provvista di ventilatori e condizionatori, così come i serpenti cercano un luogo fresco per potersi rigenerare. Le segnalazioni riguardo la loro presenza all’interno di cantine e residenze sono dunque aumentate. Parlando in particolare di Roma, la Capitale non possiede un servizio di recupero della fauna selvatica ed è quindi necessario contattare le varie associazioni di tutela dell’ambiente. Nel caso in cui l’animale risulti pericoloso per l’incolumità pubblica, si dovrà invece fare riferimento ai vigili del fuoco.
Tra le specie che hanno richiamato il numero maggiore di segnalazioni, troviamo i serpenti biacchi. Si tratta di esemplari fondamentalmente innocui, in quanto privi di veleno letale. Vivono nelle campagne e nei giardini, ricercando ambienti umidi e freschi per depositare le uova. I piccoli possono presentare una lunghezza di 20-25 cm, fino a raggiungere in età adulta i 120-130 cm. Non si tratta di una specie aggressiva: se colto di sorpresa preferisce la fuga, al contrario – laddove venga ripetutamente infastidito – potrebbe sferrare dei morsi non troppo potenti, ma comunque spiacevoli.
Ospedale San Camillo, operatore sanitario trova un serpente in corsia
A proposito di segnalazioni nella Capitale, un operatore sanitario dell’Ospedale San Camillo ha scovato un serpente biacco in corsia. La zona è stata prontamente isolata e la Asl ha provveduto ha contattare l’Associazione Earth per il recupero dell’esemplare. “I serpenti cercano refrigerio e fonti d’acqua” – ha spiegato Valentina Coppola, presidente nazionale dell’associazione contattata – “tra fine agosto e settembre si schiudono le uova” – “riceviamo decine di chiamate al giorno per la presenza di serpenti”. I biacchi infatti depositano le uova nel mese di luglio, attendendo la schiusa prevista per l’inizio della stagione autunnale.
Per fortuna, il serpente “incriminato” non è entrato in contatto con i pazienti e non ha aggredito visitatori, passanti e personale sanitario. Gli esperti della Earth sono intervenuti repentinamente e sono riusciti a recuperare l’esemplare, procedendo infine con la disinfestazione. L’azienda ospedaliera San Camillo- Forlanini di Roma ha poi comunicato quanto accaduto con una nota: “E’ stata contattata l’associazione Earth che ha fornito informazioni sulla tipologia di serpente” – si legge. La Asl ha poi tenuto a sottolineare che l’animale non ha mai rappresentato un pericolo per i pazienti ricoverati nella struttura.