I dati allarmanti che provengono da una ricerca pubblicata su Lab Parlamento. Il fenomeno avviene soprattutto al Sud
Il lavoro del docente è quello più bello del mondo? Non per tutti è così e, anzi, a volte potrebbe diventare talmente pesante e pressante da pensare gesti estremi.
Non è affatto un’ipotesi campata in aria, ma il risultato di una ricerca serissima che ha voluto indagare sul fenomeno del suicidio tra i docenti delle scuole italiane. Secondo una ricerca pubblicata su Lab Parlamento, infatti, vi è una vera e propria ondata di docenti che ogni anno si tolgono la vita, in special modo al Sud. secondo la ricerca i casi sono addirittura in aumento.
L’incidenza aumenta al Sud e nelle scuole superiori
Secondo i dati raccolti e diffusi dai ricercatori che hanno pubblicato lo studio su Lab Parlamento, un quotidiano online di analisi sociali e politici, tra il 2014 e il 2023 sono ben 100 i docenti che hanno deciso di togliersi la vita. Un primo elemento suggerisce che i casi di suicidio vanno ad aumentare in base all’impiego e in alcune zone del Paese, soprattutto al Sud. Nel Meridione e sulle Isole, infatti, sono 58 i docenti che si sono suicidati nel periodo che va dal 2014 al 2023. Seguono Nord Italia (23) e Centro (19). Sono 42 i docenti uomini che si sono tolti la vita, un numero inferiore a quello de donne (58). Nella maggior parte dei casi si tratta di docenti ancora in servizio (84), rispetto a quelli in pensione, “solo” 16.
Per quanto riguarda l’età media, invece, è di 51 anni se si prendono in considerazione anche i docenti pensionati, ma si abbassa a 41 se viene calcolata solo l’età dei docenti ancora in attività. La ricerca fornisce poi ancora più dettagli sul grado di insegnamento dei docenti, evidenziando che il maggior numero di suicidi riguarda insegnanti delle scuole Superiori di II grado (34), seguiti da quelli della scuola Primaria (29), della Superiore di I grado (25) e infine dell’infanzia (12). Andando a vedere più nello specifico, le motivazioni riguardano, specifica Vittorio Lodolo D’Ora, esperto di burnout nella scuola, “usura psicofisica dei docenti, attribuita alla peculiarità della professione”.
Purtroppo nessuna categoria di insegnanti è esclusa dal triste fenomeno e la ricerca fornisce indicazioni anche sulle modalità di suicidio scelte. Queste, infatti, sono estremamente variabili a seconda del genere. Secondo i dati, infatti, la defenestrazione è una modalità scelta soprattutto dalle donne (40 docenti donne e solo 2 uomini) mentre è appannaggio degli uomini la modalità di impiccagione (25 uomini e 1 donna) e arma da fuoco (8 uomini).