La sanità pubblica non è minata solo da malattie respiratorie come il Covi; un allarme lanciato dall’Agenzia Europea per l’Ambiente ci ricorda che l’inquinamento fa sempre più vittime.
Non giungono propriamente buone notizie dal comparto sanità, e più nello specifico dai danni causati dall’inquinamento. In tutto il mondo vi sono sempre più vittime, e sempre più bambini. L’Italia ha un triste primato, purtroppo, anche in questo caso.
L’aria contaminata da varie sostanze, soprattutto da quelle emesse dalle automobili, può causare svariati problemi di salute, sia nel breve che nel lungo periodo. A rischio sono anche e soprattutto le generazioni future, e nel mentre ogni anno – solamente a livello europeo – si registrano migliaia di morti.
Per comprendere meglio che cosa possa significare ammalarsi vivendo in ambienti inquinati, ricordiamo che le sostanze nocive con cui entriamo in contatto aumentano considerevolmente le probabilità di malattie a carico dell’apparato respiratorio, ma anche cardiovascolare. Che, tradotto, significa più infarti e ictus, nonché varie forme di cancro.
A farne le spese, com’è intuibile, le persone più fragili e dunque anziani, donne, bambini e soggetti immunocompromessi. Il rischio, poi, non è solo quello di ammalarsi nell’immediato, ma di essere sempre più esposti a rischi di morte prematura.
I numeri emersi dal recente rapporto stilato dall’Agenzia europea dell’ambiente (Aea) non sono per niente positivi: ogni anno in Europa muoiono più di 1200 bambini e l’Italia è uno dei Paesi più inquinati.
Secondo le stime dell’Aea il 90% della popolazione UE è stata esposta agli agenti inquinanti, anche se in alcuni Paesi il fenomeno è meno grave (Portogallo e Svezia). In alcune realtà la qualità dell’aria è stata classificata come “scarsa” e tra queste figura anche la città di Cremona, in Lombardia.
I decessi complessivi a causa dell’inquinamento nel 2021 sono stati circa 311 mila, e i numeri sono destinati a salire impietosamente. Tutti i Governi europei stanno cercando di trovare una soluzione al problema dell’inquinamento atmosferico. Abbiamo già visto che, tra le altre cose, stanno spingendo per la transizione green, in modo che le emissioni delle case, dei veicoli e delle industrie diminuiscano sempre più.
Altri progetti, come ad esempio il Green Deal europeo, mirano proprio a eliminare del tutto le emissioni e, entro il 2030, a ridurre almeno del 55% il numero di decessi ad esse correlati.
Tutto l’insieme di azioni dovrebbe contrastare questo fenomeno preoccupante che mina la salute dei popoli e il loro futuro. Per adesso, qualche flebile segnale c’è: i livelli di inquinamento sono lievemente diminuiti negli ultimi due anni e la speranza è che si continui su questo fronte.
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