La donna si era recata 4 volte al Pronto Soccorso ma era stata sempre dimessa. Un’emorragia cerebrale scambiata per un mal di testa l’ha quasi uccisa
La vicenda è accaduta a Martina Franca, in provincia di Taranto, dove una donna si p recata al pronto soccorso della città per ben 4 volte a causa di un forte mal di testa.
Tutte le volte la donna, una neomamma di 34 anni, ha deciso di andare in ospedale perché un mal di testa non le dava tregua. Ma puntualmente la risposta era sempre la stessa: “Non è nulla di grave”. Tuttavia, più passava il tempo e più il dolore diventava insopportabile. Alla fine l’esito che non ci si aspettava: emorragia cerebrale.
La vicenda di Brigitta, donna 32enne appena diventata neomamma, ha lasciato senza parole parenti e amici di Martina Franca, paese di origine della donna. Dopo il parto avvenuto senza evidenti complicazioni, tutto stava andando per il meglio, quando però un forte mal di testa ha iniziato a rovinare le giornate della donna. Dopo essersi recata al pronto soccorso per ben 4 volte, la donna aveva sempre ricevuto diagnosi rassicuranti, che non lasciavano trasparire allarmi.
Tuttavia, i dolori hanno continuato a tartassare la giovane donna, fino a diventare davvero insopportabili. Il peggioramento è stato tale da richiedere infatti un ricovero d’urgenza all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto. Dopo i primi esami approfonditi, la terribile notizia: si trattava di un’emorragia cerebrale. L’esito della tac ha infatti allarmato i medici che hanno sottoposto immediatamente la donna ad un delicato intervento chirurgico che, fortunatamente, ha avuto un esito positivo. L’emorragia, nonostante i ritardi e le sottovalutazioni, è stata comunque individuata in tempo, tanto da poter risolvere il delicatissimo problema. Tuttavia, resta la paura per la donna che, se fosse passato ancora del tempo, sarebbe potuta andare in contro ad un esito disastroso.
L’episodio ha infatti alimentato molte polemiche su una vicenda che poteva facilmente diventare l’ennesimo caso di malasanità italiano. Inoltre, sono molte le figure professionali che lamentano una scarsa presenza di medici in servizio nei pronto soccorso degli ospedali italiani, oltre ad una carenza sempre più forte di queste figure all’interno dei reparti. La donna può considerarsi fortunata a non essere diventata l’ennesima vittima di un sistema sanitario che, seppur considerato tra i migliori al mondo, spesso fa acqua da tutte le parti. La famiglia della trentaduenne, infatti, sembra essere intenzionata a chiedere chiarimenti e verifiche sull’episodio della giovane neomamma. Un passaggio dovuto, anche per evitare che una cosa del genere possa accadere ancora e possa avere esiti ben più gravi.
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