Era scappata dalla guerra e arrivata in Italia per studiare. Ma qui ha trovato la morte per via di un incidente stradale
Fuggire dalla guerra e trovare la morte dove si è al sicuro, almeno apparentemente. È questo quello che è successo ad una ragazza che si era trasferita da poco in Italia.
Emilia Madaska era una ragazza ucraina di 17 anni. Aveva deciso di trasferirsi a Torino per scappare dalla guerra che infuria ormai da 2 anni, ma è stato proprio in Italia che ha trovato la morte. Emilia è stata infatti investita da un’auto mentre attraversava la strada, perdendo la vita.
Fugge ma non basta
Emilia aveva solo 17 anni ed aveva deciso di trasferirsi in Italia a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina. La ragazza era arrivata a Torino da sola, in quanto la mamma aveva deciso di restare a Kiev, mentre suo padre ha trovato lavoro a Berlino. Grazie ad un progetto di accoglienza gestito dal Comune di Torino, Emilia aveva trovato ospitalità in una struttura per minori e ad aprile del 2023 si era iscritta al liceo artistico Passoni. Nella giornata di venerdì stava camminando con il suo zaino in spalla, ma mentre attraversava la strada è stata investita da un’auto, senza avere scampo.
“Sembra assurdo scappare dalla guerra e poi morire mentre si sta attraversando la strada”, dice la dirigente scolastica del liceo che frequentava Emilia. La 17enne aveva avuto non poche difficoltà a cambiare totalmente vita, ma era riuscita a superarle grazie ad una passione scoperta: quella del disegno. Inizialmente, racconta una delle insegnanti, “non sapeva nemmeno reggere una matita in mano”, ma dopo alcuni mesi Emilia ha scoperto un vero talento innato. Un talento che presto si è trasformato in passione. Voleva diventare una restauratrice e imparare a dipingere.
Passava molti pomeriggi lungo il Po a disegnare e il suo più grande sogno “era quello di innamorarsi”. Lo ha rivelato Loredana, la sua mediatrice culturale che aveva ascoltato il desiderio di Emilia proprio il giorno prima di morire. Stava attraversando un momento di vita felice, raccontano le sue insegnanti, ed era riuscita a superare la barriera della lingua grazie alla sua migliore amica, anche lei ucraina. Era dolce e allo stesso tempo una guerriera. Alla sua insegnante di italiano, Aurelia, le aveva chiesto se poteva chiamarla “mamma”. Le volevano bene tutti, ma i suoi sogni si sono spenti troppo presto, anche se lontani dagli orrori della guerra. Sarà il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, ad incontrare i familiari di Emilia, prima di darle l’ultimo addio.