Il preside diventa autorità giudiziaria e fa perquisire i bambini. Ecco che cosa è successo in una scuola elementare
Episodio al limite dell’assurdo – ma probabilmente anche oltre- quello accaduto solo pochi giorni fa all’interno di un’istituto scolastico.
La scuola. Un’Istituzione quasi sacra che però viene però profanata da atti che non le rendono affatto giustizia e che fanno riflettere su quanto sia ancora necessario fare per poter offrire agli studenti un vero servizio di eccellenza. Lo sanno bene alcuni bambini di una scuola elementare, costretti ad essere perquisiti perché il preside non trovava il cellulare.
Non trovava il cellulare
L’episodio increscioso è avvenuto presso la scuola primaria di San Lorenzo Maggiore, in provincia di Benevento. Quel giorno il preside dell’Istituto comprensivo De Blasio Angelo Melillo, in visita all’istituto primario, ha “ordinato” ai docenti di perquisire tutti gli zaini degli studenti. Motivo? Non trovava più il suo cellulare. Forse deve essere stato malizioso, ma il sospetto del preside era che a prendere il suo smartphone fossero stati alcuni alunni dell’istituto, convinto di averlo utilizzato solo qualche minuto prima. Dunque la perquisizione degli zaini dei bambini alla ricerca del telefonino perduto, per poi scoprire che era semplicemente nel suo ufficio.
Dunque nessun furto, il preside aveva semplicemente dimenticato il suo telefonino per distrazione. Una distrazione che però è costata cara, ma agli studenti. L’episodio ha fatto immediatamente scalpore tra il personale dell’istituto e i familiari dei bambini, solo ora però viene raccontato dal Corriere della Sera. Secondo alcuni testimoni, solo una bambina si sarebbe opposta alla perquisizione: “Non è legale – avrebbe detto la piccola di sette anni – non apro i l mio zaino“. Insomma una brutta figuraccia per il preside che, a quanto pare non si sarebbe nemmeno scusato con i bambini che hanno subito la perquisizione.
Al fianco dei genitori dei bambini della scuola elementare anche il sindaco di San Lorenzo Maggiore, Carlo Giuseppe Iannotti, il quale ha parlato di “fatti di inaudita gravità”. Un episodio gravissimo perpetrato su dei bambini, tanto da aver scatenato l’ira del sindaco il quale ha deciso di segnalare ufficialmente l’accaduto alle autorità scolastiche. Interpellato anche il ministro Giuseppe Valditara. Il parlamentare di Forza Italia, Francesco Maria Rubano, ha inoltre annunciato un’interrogazione al ministro dell’Istruzione per sottoporre la questione ai più alti livelli scolastici e ministeriali. “Questo comportamento ha fatto sentire i bambini umiliati – ha affermato il deputato – non è stato affatto un esempio educativo e formativo, ma ha invece mortificato la morale della comunità”.