Un momento di distrazione rivelatosi fatale: Anna muore annegata nel Lago di Garda, inutili i tentativi di soccorso delle autorità locali.
Sabato 19 agosto, Anna Lorenzi – originaria di Negrar, residente a Borgo Nuovo – ha organizzato una gita sul Lago di Garda insieme alla sorella di 17 anni e il fratello 14enne. Approfittando del bel tempo e cercando di combattere l’afa della tarda mattinata, la 20enne ha preso un materassino e si è tuffata in acqua insieme ai più piccoli. “Erano parecchio lontani e il lago può diventare pericoloso” – racconta un testimone. Le acque del lago infatti possono rivelarsi fatali per i bagnanti: in primo luogo si tratta di acqua dolce, di conseguenza la mancanza del sale si traduce in assenza di sostegno per chiunque decida di tuffarsi.
E’ possibile inoltre riscontrare la presenza di fondali paludosi, piante acquatiche che imprigionano le gambe, oltre che la frequente formazione dei mulinelli – vortici potenzialmente letali che trascinano il corpo sul fondo del lago. E’ dunque altamente consigliato rimanere a riva laddove si preferisca il lago al mare, in modo da uscire dall’acqua in caso di necessità. Anna Lorenzi, vittima del Garda, è morta annegata nel tentativo di salvare il fratellino in evidente difficoltà.
Il 14enne non riusciva a tornare a riva ed è stato prontamente soccorso dalla sorella maggiore. Anna ha raggiunto l’adolescente a nuoto ed ha provveduto a sorreggerlo in attesa dell’arrivo dei soccorsi. Un paio di bagnanti si sono tuffati per tentare di aiutarli e sono riusciti dunque a recuperare il giovane. L’hanno condotto a riva, dopodiché si sono voltati alla ricerca della vent’enne. Tuttavia, Anna si era già inabissata a 30 metri dalla costa.
I mezzi della guardia costiera, accompagnati da carabinieri, sommozzatori, vigili del fuoco, idroambulanza ed elisoccorso, hanno tentato di recuperare la giovane. Non hanno potuto evitare il tragico epilogo. Un guardacoste che stava facendo snorkeling ha notato il corpo senza vita di Anna, adagiato sul fondale. L’intervento delle autorità locali e degli operatori sanitari si è rivelato fondamentalmente inutile. La ragazza è morta annegata, all’età di 20 anni – avrebbe compiuto 21 anni la prossima Vigilia di Natale – per salvare suo fratello. Un gesto d’amore che entrambi hanno pagato a caro prezzo.
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