I lupi non hanno più paura di addentrarsi nelle zone abitate: le segnalazioni sugli esemplari aumentano progressivamente.
Orsi, lupi e cinghiali invadono i centri abitati, producendo un certo allarmismo tra residenti e turisti. Aumentano progressivamente le segnalazioni da parte dei cittadini italiani, i quali si rivolgono agli enti regionali per maggiori chiarimenti in merito, invitando le autorità ad intervenire. Nella stagione invernale i telegiornali si sono focalizzati sul caso di Andrea Papi, giovane runner ucciso brutalmente da un orso in Trentino Alto Adige. Il Lazio ha dovuto combattere invece con la moltiplicazione dei cinghiali, tanto che gli esemplari hanno raggiunto persino il cuore di Roma, invadendo i parchi di Villa Pamphili e Villa Ada. Ora è la volta dei lupi o almeno così pare.
Marina di Vasto è divenuta luogo di dieci aggressioni nel giro di un anno, riconducibili ad un esemplare di canide. Non è ancora chiaro se si tratti effettivamente di un lupo oppure di un cane selvatico, fatto sta che le vittime dell’attacco hanno confermato con assoluta certezza la prima ipotesi. Il censimento del 2020 contava 3.300 lupi in tutto il territorio nazionale, numero che potrebbe essere lievitato negli ultimi anni anche in seguito ad un diverso approccio nei confronti dell’animale. Il comportamento di questi esemplari è mutato: non temono l’uomo, per cui invadono i centri abitati senza timore.
Prima gli orsi, poi i lupi: cosa sta succedendo in Italia?
Nei primi anni ’70 i lupi erano una specie a rischio, in quanto preda dei cacciatori. Di fronte alla presenza invadente dell’uomo, i branchi si sono spostati in altitudine, in modo da allontanarsi definitivamente dai centri abitati. Pochi anni dopo il canide lupino è rientrato nelle specie protette ed è quindi scampato all’aggressività dei bracconieri. Negli ultimi anni i lupi si sono spostati sulle zone collinari della Toscana e dell’Emilia Romagna, raggiungendo infine la Pianura Padana. Diversi esemplari sono stati avvistati in prossimità delle zone abitate, muovendosi indisturbati sulle spiagge – come accaduto a Marina di Vasto – e tra le residenze.
Si tratta di animali che non amano particolarmente la presenza dell’uomo, tuttavia sembra che non ne abbiano più il timore. Hanno cambiato strategia di sopravvivenza e modus operandi, ragion per cui gli esperti stanno valutando se questi animali possano essere considerati un vero e proprio pericolo per l’essere umano. “Stiamo assistendo ad un aumento della presenza di lupi nelle zone urbane e suburbane” – sono le parole di Duccio Berzi, tecnico faunistico esperto di monitoraggio e componente della Task Force Lupo della Regione Toscana – “E’ giusto dire che gli attacchi del lupo nei confronti dell’uomo in Italia sono un’eventualità remota, ma non sono impossibili”.
Uno dei fattori che potrebbe aver contribuito all’invasione di questi esemplari – orsi e cinghiali inclusi – risiede nel mancato ridimensionamento del cosiddetto “condizionamento positivo”. Parliamo quindi di rifiuti organici, cibo per cani e simili – abbandonati nei giardini ed in prossimità della strade – il cui odore avrebbe attirato diverse specie di animali selvatici. Da evitare inoltre comportamenti che potrebbero alimentare l’aggressività nell’animale. In Nord Italia ad esempio alcuni hanno tentato di allontanare un lupo dalla zona abitata colpendolo con dei piombini di gomma.
Come comportarsi in caso di incontro ravvicinato
Che si tratti di un lupo, un orso oppure un cinghiale, è importantissimo mantenere la calma, in modo da evitare che l’esemplare in questione ci percepisca come un pericolo per la sua incolumità o per quella dei cuccioli. Arretrare lentamente, senza dare le spalle all’animale e soprattutto senza lasciarsi andare ad urla di terrore oppure movimenti troppo bruschi. Correre della direzione opposta significherebbe attivare la risposta del lupo – o dell’orso – il quale inizierebbe ad inseguirci per istinto. Laddove l’animale si trovi invece in lontananza, è possibile allontanarlo manifestando la propria presenza, parlando a voce alta e facendo rumore.