Il futuro dell’Italia dal punto di vista economico, delle eccellenze che da sempre ne hanno
fatto la storia è sempre più incerto. Aziende in forte difficoltà, stipendi non all’altezza e disoccupazione sempre in aumento, rappresentano uno spaccato preoccupante.
Sono tantissimi i giovani che preferiscono andare all’estero per le poche prospettive di lavoro che offre l’Italia, condizione economica quasi disastrosa, con la classe media che si è quasi del tutto estinta, quali correttivi si potrebbero attuare?
Poco lavoro, scarsamente remunerato, a tratti quasi da vero e proprio sfruttamento e reddito di cittadinanza. Questo al momento è lo scenario sconcertante che offre il paese più bello del mondo agli occhi degli altri paesi. Se da un lato si fatica a trovare lavoro, dall’altro si fatica anche a trovare maestranze, quindi si potrebbe investire sulla formazione, affinché magari i tanti giovani e non potrebbero imparare un mestiere, poiché spesso mancano le qualifiche e le competenze.
Spesso si fa leva sul bisogno economico della gente, offrendo compensi in regola fittizi o paghe in nero che sono ben al di sotto della dignità umana. Se è vero che lavorare nobilita l’uomo, che gli venga garantita la dignità. A completare il quadro abbiamo la manovra di cui il M5S va tanto fiero, ma che ha peggiorato notevolmente lo scenario.
Parliamo del reddito di cittadinanza, che nasceva come misura di sostegno alle famiglie più povere in attesa di trovare una degna occupazione, diventato regalo da parte dello stato per chi lavora in nero o per chi proprio di lavorare non ne ha intenzione, date le cifre percepite e le basse offerte ricevute. Tale provvedimento è stato modificato dall’attuale governo, sperando sortisca effetti positivi, rispetto ai precedenti governi.
Molti paesi stranieri, alcuni non molto lontani da noi, come ad esempio la Svizzera.
Udite, Udite, ben 3600,00 euro al mese per alcuni lavoratori di alcuni cantoni del territorio elvetico, va comunque detto che i costi di vita sono molto alti da quelle parti, ma viene garantita una vita dignitosa.
Anche per i contratti temporanei è garantito un salario minimo, utopia in Italia, la terra dei voucher, dei contratti a chiamata, del fuori busta e chi più ne ha più ne metta.
Introdurre un salario minimo in Italia, garantirebbe una migliore condizione sociale a numerosi individui e famiglie che faticano non più ad arrivare a fine mese, ma alla terza settimana, con le speculazioni del conflitto Russia-Ucraina che hanno portato aumenti dappertutto, tranne che per le pensioni o gli stipendi.
Il governo italiano potrebbe e dovrebbe iniziare ad aiutare seriamente le imprese, creando occupazione, aiutando i datori di lavoro, non tartassando le imprese di tasse.
Quindi supponiamo, un dipendente con un contratto netto da 1200,00 euro mensili cifra considerata dignitosa per vivere, costerà all’impresa più di 2000,00 euro, tra assistenza previdenziale, aliquote e tasse.
Quindi, se le spese aumentano, i ricavi diminuiscono, come può pensare un datore di lavoro di assumere nuovi dipendenti se le prospettive sono queste?
Il belpaese ha tutte le possibilità per sollevarsi da tutte queste problematiche, basta volerlo dai piani alti. Ad oggi il tasso di disoccupazione è quasi dell’8%, mentre quello giovanile è quasi del 30%, numeri preoccupanti, che però possono essere migliorati se chi ha il potere invece di farsi la guerra tra maggioranza e opposizione su temi più sterili come il festival di Sanremo, si metta a tavolino su come dare dignità lavorativa a individui e famiglie e far rialzare un paese, che ad oggi appare senza un futuro certo.
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