Un ragazzino di undici anni in balia delle onde. Carlo cerca di raggiungerlo a nuoto per salvarlo, un nobile gesto che gli costerà la vita.
“Tutto l’ateneo si stringe intorno alla famiglia del docente, unendosi al suo immenso dolore per la perdita di uno stimato collega” – così l’Università degli Studi di Cagliari ha espresso l’ultimo saluto a Carlo Luglié, professore di preistoria e protostoria presso la facoltà di Scienze dell’Antichità. Autore di 130 articoli pubblicati tra le pagine di riviste nazionali ed internazionali e membro del Consiglio direttivo di Preistoria e Protostoria, il famoso docente era specializzato in Archeologia ed aveva deciso di condividere la sua passione tra i banchi universitari, diventando professore ordinario nel 2019.
Da diversi anni si dedicava allo studio delle tecniche di estrazione, lavorazione e circolazione dell’ossidiana, tanto da essere nominato direttore del Monte Arci Project e del Museo dell’Ossidiana di Pau. Reduce dall’esperienza diretta presso diversi siti archeologici, Carlo Luglié aveva iniziato un’intensa attività di ricerca in collaborazione con l’Università degli Studi di Cagliari. Nel frattempo proseguiva con la sua attività di insegnamento, proponendo agli studenti dei laboratori formativi incentrati sulle tecnologie litiche e sul disegno tecnico dei materiali.
Luglié ha dunque lasciato una sostanziosa eredità, ricerche e teorie che potranno essere sfruttate ampiamente negli anni futuri. E’ morto prematuramente all’età di 59 anni, nel tentativo di salvare il figlio undicenne della sua compagna. Il piccolo era in balia delle onde.
Istanti spensierati in famiglia, conclusi in tragedia. Carlo Luglié si trovava presso la spiaggia Is Arenas, a Narbolia in provincia di Oristano. Il vento maestrale soffiava sulle onde, rendendo il mare invivibile e alquanto pericoloso. Il figlio 11enne della compagna del professore ha pensato di concedersi comunque un bagno veloce. Il piccolo si è ritrovato in pochi istanti in difficoltà, tanto da attirare l’attenzione dei bagnanti. Il docente si è dunque gettato in acqua ed ha raggiunto il ragazzino a nuoto, nel tentativo di tenerlo a galla in attesa dei soccorsi.
Degli allievi di vela, consapevoli della tragedia imminente, hanno raggiunto il giovane e Luglié, in modo da condurli sani e salvi sulla riva. Una volta raggiunto il bagnasciuga, i presenti si sono resi conto che Carlo non respirava. Gli operatori sanitari del 118 hanno richiesto l’intervento dell’elicottero, ciò non è bastato a salvare la vita al docente. Luglié si è spento tra le braccia del medico in pochi istanti.
Non è impossibile distinguere un testo generato dall’intelligenza artificiale rispetto a uno scritto da una…
Avete notato che in Italia i film al cinema escono sempre di giovedì? Come mai…
Avete mai pensato al motivo per cui le montagne russe si chiamano così? C’entra la…
Inizia la seconda metà del mese, ecco che cosa ci dice l’oroscopo dal 16 al…
Come mai nelle strade ci sono limiti di velocità diversi e come vengono stabiliti? Questo…
La petunia sta arrivando alla fine della sua fioritura, ma ecco alcuni consigli su come…