Non basta l’ondata di calore e il caldo senza tregua che hanno dato del filo da torcere. Ora il problema sono i topi
Cosa c’è di peggio di una giornata all’insegna del caldo afoso e dell’umidità che non lascia respirare chi mette il naso fuori da casa? Probabilmente quegli animali che popolano i sistemi fognari delle grandi città e possono essere importante veicolo di malattie: i topi.
Sì perché a Roma, dopo il caldo senza tregua portato da “Caronte” – l’anticiclone Nord-Africano che ha stretto la morsa sull’Italia – ora c’è un altro flagello. Sono i topi a raccogliere le preoccupazioni degli esperti e dei cittadini, che dovranno fare i conti con un incremento della loro popolazione.
“10 milioni di topi”. A Roma scatta l’allarme igienico-sanitario
Si aggrava la situazione nella Città eterna. Praticamente da sempre alle prese con uno dei problemi caratteristici delle grandi città, quello dei topi potrebbe essere un vero e proprio flagello se le stime degli esperti dovessero essere confermate o, addirittura, superate. Secondo la Sima – la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), solo nella città di Roma sarebbero stati calcolati circa dieci milioni di topi, oltre tre unità per ogni abitante romano. Tuttavia, l’allarme si è aggravato ulteriormente – qualora ce ne fosse stato bisogno – proprio a causa del gran caldo che ha investito la città.
Secondo gli esperti, infatti, le alte temperature, unite all’intramontabile emergenza rifiuti, potrebbero causare un peggioramento della già difficile situazione, con un aumento considerevole dei roditori. Il caldo eccessivo, infatti, aumenta la proliferazione di zecche e zanzare, ma crea anche un ambiente ideale per i topi nelle città. Le conseguenze igienico-sanitarie per i residenti, quindi, sarebbero particolarmente gravi. Si tratta quindi di stime che preoccupano e non poco i cittadini. Numeri che derivano da uno studio condotto da alcuni ricercatori americani, i quali hanno indagato la correlazione esistente tra l’aumento delle temperature, inverni più miti e proliferazione dei topi. Questi roditori, infatti, aumentano il loro indice di moltiplicazione in ambienti molto caldi e resistono al freddo.
Come già detto, questa tendenza sarebbe incentivata anche dall’aumento dei rifiuti, in particolare quelli organici (ma non solo). La presenza di immondizia in molte zone della città, infatti, crea una maggiore probabilità per i topi di reperire il cibo, i quali in condizioni ambientali ideali aumenterebbero di numero, riproducendosi molto più velocemente. Ma non solo. L’abbondanza di cibo sulle strade porta i roditori ad entrare in azione anche alla luce del sole e con maggior frequenza. Tutto questo, oltre ad un indegno spettacolo per una grande città europea, porterà inevitabilmente ad un aumento considerevole dei contatti tra topi ed esseri umani, con conseguenze per la salute.
Sono numerosissime, infatti, le patologie trasmissibili a seguito di un contatto uomo-roditore, anche in maniera indiretta. La più famosa, ovviamente, è la Peste, ma possono essere altrettanto pericolose anche malattie come la Leptospirosi, la Salmonellosi, la Tularemia, il Tifo murino e la Rabbia. Una situazione, dunque, che richiede un intervento da parte delle autorità competenti sia in ottica di azione che di prevenzione.