Nessuna traccia di Kata, la bimba scomparsa a Firenze due mesi fa. I genitori della piccola nascondono qualcosa.
Due mesi senza Kata e nessuna pista d’indagine precisa. Katherine ha denunciato la scomparsa di sua figlia lo scorso 10 giugno, fornendo alle autorità pochissime informazioni, fondamentalmente irrilevanti. Pedofilia, rapimento, racket – il giallo che si articola intorno alla misteriosa sparizione della bambina si infittisce. I genitori, disperati e affranti, hanno organizzato una manifestazione nel cuore di Firenze, un tragico appello di aiuto che ha toccato la coscienza dei residenti. Tuttavia qualcosa non torna.
Nelle ultime settimane gli inquirenti hanno sequestrato i cellulari dei genitori di Kata, in modo da poter accingere ad un numero maggiore di informazioni in merito alla scomparsa. Sembra che Miguel e Katherine abbiano taciuto dei dettagli importanti. Quello che la donna ha definito come una lite per “motivi di convivenza”, si è rivelata invece una violenta faida tra famiglie, il cui obiettivo risiede nel possesso illegale delle stanze dell’Hotel Astor.
L’ipotesi di racket si fa sempre più concreta: il 28 maggio scorso, pochi giorni prima del rapimento di Kata, la struttura dell’albergo è divenuta luogo di una tragica spedizione punitiva. Tra i carnefici anche Dominique, lo zio materno della piccola e principale fautore delle aggressioni.
Il 28 maggio Santiago Medina Pewlaz si è gettato disperatamente dal balcone dell’appartamento 306. Il trent’enne di origini equadoregne è sopravvissuto per miracolo all’impatto, ha dunque raccontato quanto accaduto quella tragica notte. Un gruppo di peruviani ha bussato furiosamente alla porta del giovane. Quest’ultimo, sopraffatto dall’alcol, ha concesso loro di entrare. Armati di mazze da baseball e tubi di ferro, i carnefici si sono avventati sul trent’enne, minacciando di colpire persino la sua compagna. La spedizione punitiva aveva come obiettivo quello di terrorizzare i Pewlaz, cacciarli dall’albergo e lasciare l’appartamento ad una famiglia disposta a pagare una somma più sostanziosa.
Il peruviano Carlos Martin De Colina Palomino, detto Charlocho, ha iniziato ad inveire violentemente su Santiago, dirigendosi minacciosamente verso la compagna. A quel punto Pewlaz, travolto dalla paura e dalla disperazione, si è gettato dal secondo piano della struttura. Dominique – Abel Alvarez Vasquez – fratello di Katherine, ha prima difeso la compagna di Santiago, per poi prendere un anziano per il collo, trascinandolo giù per le scale. Gli operatori sanitari del 118 hanno raggiunto il luogo dell’aggressione ed hanno soccorso il trent’enne equadoregno, segnando la fine della spedizione punitiva.
La madre di Kata ha taciuto scientemente quanto accaduto la notte del 28 maggio. All’epoca il padre della piccola si trovava in carcere per motivi che sembrano prescindere dalla faida tra famiglie. Lo zio della bimba è stato arrestato e sarà sottoposto ad interrogatorio dagli inquirenti. Katherine dovrà spiegare alle autorità la ragione di un’omissione di tale importanza.
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