La morte di Silvio Berlusconi ha gettato tutti nello sconforto, soprattutto i suoi amici fraterni: le belle parole di Emilio Fede.
Si è spento ad 86 anni Silvio Berlusconi. L’ex presidente del consiglio versava in precarie condizioni di salute ormai da diverso tempo e i familiari erano a conoscenza di questa situazione ormai da mesi. La situazione è divenuta di dominio pubblico ad inizio aprile, quando un peggioramento delle condizioni ha obbligato ad un ricovero d’urgenza al San Raffaele.
Già in quella occasione si era temuto che per il leader di Forza Italia non ci fosse più speranza e l’arrivo dei familiari in ospedale sembrava la conferma ai timori. In quella occasione si è scoperto che Berlusconi lottava da tempo contro una leucemia mielomonocita cronica e che era stato sottoposto a sedute di chemioterapia.
Dopo un lungo ricovero, Berlusconi era tornato a casa, ma venerdì scorso c’è stato un nuovo peggioramento e si è reso necessario un nuovo ricovero. In molti hanno sperato che anche questa volta l’ex premier sarebbe riuscito a superare le complicazioni, ma poco tempo fa è giunta la notizia del decesso.
La notizia della morte di Silvio Berlusconi ha chiaramente lasciato un segno profondo in tutta l’Italia. Che lo si amasse o lo si odiasse, è indubbio che l’ex premier abbia lasciato un segno indelebile nella storia del nostro Paese, sia a livello politico che a livello imprenditoriale e mediatico.
Tra i suoi più cari amici c’era sicuramente Emilio Fede, ex direttore del TG4 che è stato per anni al fianco di Berlusconi anche al di fuori del contesto lavorativo. Già qualche mese fa, in occasione del ricovero di aprile, Emilio aveva espresso la propria vicinanza all’amico e alla sua famiglia, sottolineando quanto fosse ancora emotivamente legato a Berlusconi.
Raggiunto dal quotidiano ‘La Stampa’, Fede ha dichiarato: “In questo momento posso solo pregare per lui, per il mio amico. Sì, perché Silvio Berlusconi per me è una storia che va e ritorna. La sua vita è legata a doppio fila alla mia. E non certo per il bunga bunga o per altre frescacce”, quindi aveva aggiunto che ad unirli era “Un affetto fraterno”, base di un’amicizia che non era mai finita.
Il suo pensiero riguardo le possibilità di superare le difficoltà fisiche in un momento così delicato non sarà cambiato in questi giorni. In occasione del ricovero di qualche mese fa aveva infatti detto: “Silvio è un lottatore. Sono sicuro che sta pensando alla sua mamma, per la quale aveva un amore assoluto, e che questo pensiero lo sta aiutando. Avevano un legame incredibile e lui chiederà alla sua mamma di aiutarlo a superare anche questa brutta situazione”.
Una lotta che purtroppo è stata troppo dura anche per un combattente come lui. Fede ha raccontato che uno degli aspetti che li legava maggiormente era la religiosità, motivo per cui avrebbe pregato nella speranza di dargli in questo modo una mano. Preghiere che saranno adesso utili alla famiglia di Berlusconi come conforto per il dolore che stanno provando. Probabilmente però aumenta l’amarezza che già provava qualche mese fa quando ha saputo dei problemi di salute e si è rammaricato di non aver potuto accettare gli inviti dell’amico: “Silvio mi aveva cercato per invitarmi a casa sua durante le feste. Io però, avendo problemi a muovermi in autonomia, ho declinato. Poi gli anni sono passati. E oggi, se penso a lui, mi prende anche un po’ di malinconia”.
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