Una tragedia che nessuno si aspettava e che ha lasciato senza parole i genitori. Ora sono 14 gli indagati
Avevano già comprato una culla, i vestitini, probabilmente anche i primi giochi. Ma per una coppia di giovani genitori il giorno più bello della loro vita si è rivelato un incubo.
Nella notte tra il 26 e il 27 luglio, all’ospedale Sa Giovanni Di Dio di Crotone, Rosa perde il suo piccolo ancora prima che riesca partorire. Un episodio in cui ci sono più ombre che luci e che ha lasciato sgomenti l’intera Petilia Policastro, il paese della coppia che stava per dare alla luce Romano, questo il nome del piccolo. Ma qualcosa deve essere andato storto durante la gravidanza e il piccolo è nato morto. Ora sono ben 14 gli indagati.
Bambino muore in ospedale a Crotone, si indaga su possibili responsabili
Non ci saranno i genitori del piccolo Romano. Troppo affranti dal dolore e increduli per quello che è successo. Saranno alcuni membri della famiglia a prendere parte alla cerimonia, ma la richiesta di giustizia è unanime. I genitori vogliono sapere perché il loro piccolo è nato in ospedale, un posto che doveva essere il più sicuro al mondo in quel momento così delicato. A chiedere di fare chiarezza è la loro nonna Tonia, la quale racconta una prima dinamica di ciò che è successo quella notte.
Durante quella maledetta notte, infatti, dopo l’inizio del travaglio il bimbo inizia ad uscire, ma non a sufficienza. Il parto è difficoltoso, tanto che la donna viene trasportata in sala operatoria con urgenza. Nonostante i tentativi dei medici, però, il bambino viene dichiarato morto. A rendere triste, ma anche sospetta, la vicenda, è il racconto di Silvano, marito di Rosa, il quale ha dichiarato ai Carabinieri di Crotone di aver visto il trasporto di sua moglie in sala operatoria, in condizioni già critiche. L’uomo racconta infatti che il trasporto sarebbe avvenuto senza le accortezze igieniche e con addirittura la testa del bambino visibile mentre nel corridoio si faceva passare la barella della donna, con molta gente presente.
Ora la vicenda è al vaglio degli inquirenti e per la Procura ci sono già 14 indagati. A far maggiore luce su quello che è successo quella notte saranno gli esiti dell’autopsia eseguita nell’ospedale di Catanzaro, che si avranno però tra circa due mesi. Ora la famiglia del piccolo Romano è distrutta e a rendere ancora più amaro l’accaduto sono i racconti dei parenti. A quanto pare, infatti, la donna aveva chiesto il cesareo, senza però ottenerlo e nonna Tonina racconta del fatto che il personale si sia comportato in modo sgarbato, spesso litigando tra di loro. Sarà compito degli inquirenti, quindi, far luce su questa triste vicenda.