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Controcultura

L’Adriano di Tel Shalem, il busto dell’imperatore Romano ritrovato

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Quando si fa riferimento all’Adriano di Tel Shalem  si parla, in realtà di un’opera d’arte specifica, di preciso un busto dell’imperatore Adriano che è stato, appunto, rinvenuto a Tel Shalem.

Cosa raffigura questo busto?

Tutto quello che c’è da sapere sull’Adriano di Tel Shalem?

Questo busto raffigura l’imperatore Adriano che indossa abiti militari e che ha un aspetto decisamente smagliante, dal momento che questa opera si è conservata particolarmente bene nel corso del tempo.

La località si trova nella parte nord dello Stato di Israele, più precisamente in un punto tra la valle di Jezreel e la valle del Giordano.

La città più vicina è Beth Shean, dislocata in maniera piuttosto strategica, menzionata all’interno della Bibbia e che fu occupata dai romani nel 64 a.C..

Alcune persone hanno avuto la fortuna (e il piacere) di vedere questo busto, andando a rintracciarlo direttamente al museo di Israele dove è rimasto esposto per più di due anni.

Questo museo si trova a Gerusalemme e annovera tantissime sezioni interessanti e tantissime opere e reperti di carattere storico tra cui i famosi Rotoli del Mar Morto.

Tra l’altro proprio il museo di Israele ha avuto la possibilità di mantenere il bronzo proprio perché è stato l’artefice di una mostra che ha commemorato Adriano durante i festeggiamenti del suo cinquantenario.

Il busto di Adriano proviene dall’accampamento della stessa regione romana, ed è uno dei tre busti che sono sopravvissuti nel corso del tempo.

Gli altri due si trovano uno al Louvre e uno al British Museum di Londra e raffigurano appunto l’imperatore romano.

Quello che si voleva imprimere all’interno di questi busti era proprio l’energia dell’imperatore, la sua indole, si voleva tramandare ai posteri un’impronta visiva di quello che poteva essere incontrare questo personaggio che rimarrà indelebile all’interno della storia.

Politico di grande intelligenza, uomo che riusciva a concentrarsi su molteplici interessi, ci affascina proprio per la sua lungimiranza e il suo acume.

Perchè questo busto è importante nel suo genere?

Uno dei motivi per cui il busto menzionato ricopre un’importanza unica nel suo genere è proprio per la sua collocazione e per il controverso rapporto che Adriano ebbe con il mondo ebraico. Sicuramente fu una delle figure che andò a firmare pagine importanti della storia di questo popolo, perché tentò di andare a prendere Gerusalemme una città improntata al culto pagano.

Sostituendo, ad esempio, il santuario ebraico con un tempio dedicato a Giove. Quando Adriano arrivò in Giudea, fu incisivo anche su aspetti che ancora oggi possiamo passare con mano.

Ad esempio, fu lui a cambiare il nome di questa regione geografica da Giudea a Siria Palestina. Fu sempre lui a essere l’artefice di una sanguinolenta repressione che vide morire centinaia di migliaia di ebrei che si ribellarono all’occupazione.

Possiamo dire dunque che non sia esattamente uno dei paladini della storia ebraica ma rimane comunque una figura storica impressa in questi tre busti di bronzo che si trovano in queste tre città ancora oggi così importanti.

Da questi trambusti possiamo risalire ad una figura piuttosto controversa, che potrebbe darci un’idea di un personaggio che potrebbe essere percepito in maniera differente a seconda del punto di vista. Uomo di grande potere che in tanti consideravano foriero di pace, eppure all’interno del contesto ebraico non può che essere considerato un distruttore.

“Possano essere le sue ossa frantumate”

L’ importanza di questo epitaffio nell’ opera di Adriano di Tel Shalem

È questo che viene considerato un famoso epitaffio rintracciabile all’interno delle fonti ebraiche quando si fa riferimento all’imperatore Adriano.

Adriano viene ricordato, all’interno della storia ebraica, non solo per la repressione già nominata, quella di Bar Kokhba avvenuta nel 135 d.C. Ma perché andò a ricostruire la città di Gerusalemme fondando una colonia romana: Aelia Capitolina.

Questo avvenne successivamente alla terza guerra giudaica, perché Gerusalemme fu già distrutta da Tito nel 70 d.C., che comunque non fumai tanto odiato quanto Adriano.

Tra l’altro, la fama che Adriano ebbe tra la popolazione, una fama di dittatore, è giustificata anche dal fatto che vietò la circoncisione che, come è noto, è una pratica alla base della religione giudaica.

Dal punto di vista di quello che possiamo trarre da un busto in bronzo che cerca di lasciarci l’impressione di un uomo che nessuno potrà mai dimenticare e che marcherà per sempre i libri di storia, emerge un carattere unico nel suo genere.

Sicuramente si trattava di un uomo di una certa altezza, corpulento, che emanava una certa potenza e prestanza fisica. Quello che si sa dell’imperatore Adriano era la sua passione per il tiro con l’arco, la sua capacità di camminare a lungo, come se non accusasse mai la stanchezza e il fatto che fosse un eccellente cavaliere.

Non si trattava di un personaggio con modi affettati e, come oggi potremmo asserire, snob, anzi. I suoi modi erano piuttosto semplici, era più occupato a fare, a muoversi in maniera in staccabile piuttosto che all’apparenza.

Cos’altro c’è da sapere?

Amava la vita frugale e per quanto riguarda il suo intelletto si ricorda il fatto che avesse la possibilità di dialogare con tutti in maniera piuttosto fluente e piacevole, conquistando il suo interlocutore con i suoi modi affabili.

La sua espressione si può tramontare, di volta in volta, la regolarità dei suoi tratti ma una severità di fondo che doveva trasmettere una certa fierezza.

Era dotato di grande memoria, e comunque risultava molto diverso dalla classica figura romana dei suoi predecessori. Aveva un naso greco, dei capelli ricci e molto folti e un volto che si mostrava lungo e pieno. Tra l’altro fu il primo imperatore romano che portò la barba, seguendo una moda che era tipica del mondo greco.

Inutile dire che, di sicuro, nutriva una certa ammirazione per la cultura ellenica.

Nonostante i busti di bronzo che sono giunti ad oggi siano tre, la figura di Adriano è stata tramandata grazie a delle statue di marmo, centinaia di ritratti che testimoniano quanto, in realtà, Adriano tenesse alla sua immagine.

Pare, secondo alcune testimonianze, che indossasse un anello che raffigura il suo volto.

Non si può nascondere che ancora oggi ci trasmette un’immagine piacente, ma non solo il popolo ebraico, quanto tanti altri nemici, poterono testimoniare che, aldilà della sua bellezza e della sua capacità di comunicare, si nascondeva una sorta di animo crudele.

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