In questo articolo vogliamo parlare dello scrittore, ma anche giornalista, Francesco Mazza. Nel corso dell’articolo andremo a vedere alcune informazioni importanti sulla sua vita. Però poi ci concentreremo sul suo libro Il Veleno nella coda
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Cosa c è da sapere su Francesco Mazza
Francesco Mazza è un giornalista molto talentuoso. Dai critici questo libro viene definito un libro anti letterario divenuto un caso letterario.
Infatti in quest’opera si parla del rapporto contrastato dell’autore Francesco Mazza con il suo padre. Ecco perché la possiamo considerare come un’opera autobiografica. I critici letterari hanno sostenuto che all’interno del libro viene descritto la crisi della figura paterna sull’onda di Freud e Lacan.
Questo argomento lo ritroviamo anche in altri libri importanti come per esempio Telemaco di Recalcati ,così come nella prosa di Giuseppe Berto, dove spesso viene descritta la fuga infinita dalla personalità del padre.
Però nel caso del libro di Francesco Mazza abbiamo vari elementi strani e incongruenti e per quelli interessanti e che sono stati notati da molti recensioni che hanno considerato questo romanzo e biografia come un libro di culto.
Certo alcuni potrebbero essere un po’ dubbiosi sul fatto che una persona a solo 40 anni decide di fare un riassunto della sua vita. Però la cosa è comprensibile, soprattutto se parliamo di un qualcosa che succede di drastico che non consente al proprio percorso di proseguire al meglio.
Ma soprattutto costringe una persona a fare un riassunto delle esperienze fatte e degli errori commessi.
Infatti il padre dell’autore Massimo Mazza si suicida nel 2019. Parliamo di un personaggio ambizioso ma fragile allo stesso tempo, e che è stato un dentista di successo oltre che un chirurgo maxillo facciale.
Diciamo successo perché ha creato delle tecniche molto innovative e moderne, che lo hanno fatto apprezzare in tutto il mondo, ma soprattutto è stato conosciuto per essere stato il dentista di Berlusconi per anni.
Cos’altro ha fatto nella sua carriera Francesco Mazza
Francesco Mazza dicevamo essere uno scrittore, sceneggiatore e regista italiano, molto conosciuto fin dal ’99, in quanto ospite fisso di alcuni Talk Show serali di Michele Santoro in onda su Rai 2 come Circus e Raggio Verde.
Molto importante per la sua carriera il passaggio del 2001 a Mediaset dove diventa reporter per la rivista giovanile Mosquito, che era in onda su Italia 1,per poi far parte del qualche anno dopo della troupe del produttore televisivo Antonio Ricci.
Quindi inizia a lavorare per il famoso programma Striscia la notizia che lascia nel 2012 per poi laurearsi un anno dopo il regime cinematografica a New York. Nel 2015 invece scrive diritto un cortometraggio cioè Italian roulette dove recita anche come protagonista per poi essere nominato l’anno dopo come finaliste per una sorgente a Roma.
Molto significativo anche un documentario televisivo presentato in anteprima da Sky Arte nel novembre 2015 e che è stato diretto e prodotto proprio da Francesco Mazza e cioè graffiti a New York.
In pratica all’interno di questo documentario ci sono presenti i più importanti scrittori di graffiti di tutti i tempi. Per quanto riguarda la sua carriera come scrittore ricordiamo che nel 2020 scrive il libro di saggistica volevo essere nessuno, edito da Mondadori
Altre informazioni sul libro di Francesco Mazza Il Veleno nella coda
Temi rilevanti nei vari capitoli di questo libro
Nel libro il veleno della coda di Francesco Mazza troviamo tante aneddoti su Villa Certosa e sugli incontri del protagonista con Berlusconi, anche se l’autore ci tiene a specificare che non si tratta di un libro antiberlusconiano.
Infatti Francesco Mazza si definisce laico per quanto riguarda il potere, nel senso che il suo obiettivo è quello di osservarne i meccanismi. Oltre che descrivere la presenza di un demone interiore, da lui definito scuro inquilino che vuole soldi successo e fama e che sta dentro ognuno di noi.
In questo senso lui non si dichiara immune. Parliamo infatti di un libro dove Francesco Mazza scrive una sua biografia, ma non si tratta di una prima persona soggettiva, perché è come se volesse raccontare quello che succede lui ,come se stesse succedendo in quel momento un’altra persona.
Il libro viene anche definito quasi antiletterario in quanto uso il linguaggio medio vicino alla cronaca è libero da quella che viene definita una voce d’autore.
Francesco Mazza quando parla di se stesso riesce a sembrare molto credibile ed equilibrato soprattutto perché è concentrato verso l’osservazione non solo di se stesso ma anche dell’Italia e di suo padre che allo stesso tempo è un amico e un nemico, in quanto si sente ignorato da lui.
Una domanda che ci si fa nel libro è: come si può avere un rapporto con una figura paterna che spesso sparisce di casa e che si sente un supereroe e un fallito allo stesso tempo?
Come si fa a scappare da un padre che rifugge qualsiasi responsabilità sia professionale che familiare?Molto intense le ultime pagine all’interno delle quali viene descritta l’autobiografia, che il padre lascia in un file prima di suicidarsi, come se fosse una controversione di tutta la vicenda.