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Filosofia

Querido Cioran, il racconto di Alina Diaconù con a tema l’amicizia

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Querido Cioran è un libro sull’amicizia che è entrato nella storia. L’autore? Alina Diaconù, che ha raccontato il suo rapporto con Emil Cioran. L’importanza di Emil Cioran nel ventesimo secolo è indiscutibile. Il filosofo, saggista e aforista rumeno ha infatti avuto grande influenza con le sue opere a livello internazionale.

Chi è Emil Cioran

Nato nel 1911 a Rășinari, comune della Romania di poco più di cinquemila abitanti ubicato nel distretto di Sibiu nella regione storica della Transilvania, ha poi vissuto in Germania per un breve periodo dopodiché si è trasferito in Francia, in epoca della Seconda Guerra Mondiale da apolide. Nonostante non fosse la sua lingua madre, in francese la sua prosa ha raggiunto livelli sublimi tanto da essere considerato uno dei principali esponenti in assoluto tra gli scrittori transalpini. La maggior parte dei suoi lavori è caratterizzata dall’aporia, dal paradosso, dall’ossimoro e dall’iperbole. Cioran era vicino al pensiero esistenzialista anche se non poteva far parte a causa di un’ideologia di fondo sostanzialmente diversa da quella dei suoi principali esponenti come Jean-Paul Sartre, Simone de Beauvoir e Albert Camus. Anche perché l’autore rumeno rifiutava l’impegno politico sul fronte progressista sposando piuttosto la causa del suo amico Eugene Ionesco con il quale condivideva la filosofia dell’assurdo anche se contornata dal suo pessimismo radicale. Non si può non constatare, infatti, l’influenza di Nietzsche, Schopenhauer, Heidegger e successivamente anche di Leopardi nel pensiero di Cioran. Il nichilismo e il pessimismo sono parte fondamentale nel lavoro di Cioran, influenzato in parte anche dalle sue esperienze personali di vita legate anche alla gravissima forma di insonnia della quale soffriva fin da adolescente. Amarezza e misantropia, caratteristiche dei suoi aforismi, riuscivano comunque ad essere affievoliti nella loro consistenza da una capacità di scrittura certamente fuori dal comune oltre che da una pungente ironia.

Il racconto di un’amicizia e di uno dei più grandi filosofi del XX secolo

Il modo migliore per raccontare un personaggio è nell’ascoltare le persone che ci hanno avuto a che fare direttamente. Per capire bene Emil Cioran, quindi, si può leggere il racconto di Alina Diaconù “Querido Cioran” nel quale parla apertamente del loro rapporto di amicizia. Un legame nato, come spesso accade, in maniera del tutto casuale. I due infatti si conobbero a Parigi nel 1985. Dalla prima visita alla famosa mansarda di rue de l’Odéon sbocciò un legame profondo, carico di affetto e stima reciproca. La scrittrice, pertanto, ha voluto raccogliere i pezzi della loro relazione affettiva per concederli al lettore: corrispondenze, interviste, scritti personali del filosofo rumeno e tutto ciò che di più importante lo riguarda contribuiscono a farci conoscere ancora meglio uno dei più illustri narranti del ventesimo secolo. Il libro è un album di immagini, parole e ricordi, che ricostruisce pezzo per pezzo la storia di una grande amicizia. È anche l’incontro di due anime solitarie ma potenti. In questo esilio dell’anima si costruiscono cospirazioni nascoste, volontariamente liberate da centri affollati e organizzati. Emerge invece la bellezza del caos, l’autenticità di chi parla dai margini. A volte sussurra, a volte urla, a volte riposa sulla forza di un silenzio incorruttibile e gioiello.

Chi è Alina Diaconù, autrice del libro Querido Cioran

Nata a Bucarest nel 1947, Alina Diaconù è una scrittrice ed opinionista. In carriera ha ricevuto numerosi riconoscimenti che attestano il suo valore, tradotto in svariate lingue come l’inglese, l’italiano e il francese. Anche Alina, come il suo grande amico Cioran, è un’amante degli aforismi che l’hanno accompagnata di fatto per tutta la vita. Da tempo, ormai, vive in Argentina nella capitale Buenos Aires anche se, come accade a tutti coloro che amano scrivere, è una cittadina del mondo che attraverso la penna racconta le proprie esperienze e il proprio vissuto. Così accade anche in Querido Cioran, dove oltre al filosofo, possono emergere anche tratti della stessa autrice. Il libro è infatti un invito ad approfondire l’intimità di due pensatori con molto in comune, e probabilmente è stato proprio questo il segreto di una così bella e lunga amicizia, entrambi sovversivi e segnati dall’esilio.

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