I patti col diavolo appartengono al passato. Oggi è un imprenditore americano a proporre l’immortalità, con un programma tutto da discutere.
Dopo tanti discorsi sulla tecnologia del potere e della soggettività, sempre più bio e psicologica, ecco che un imprenditore del settore biotech, Bryan Johnson, ha deciso di hackerare il proprio corpo. Sta sperimentando in prima persona uno stile di vita futuro in cui il genere umano potrà vivere molto più a lungo. Lo scopo del suo programma è infatti rallentare il più possibile il processo d’invecchiamento, se non ringiovanire.
Peccato che l’idea di giovinezza, in questa vicenda, sia soltanto un insieme di dati statistici che riguardano la salute degli organi principali, escludendo del tutto ogni aspetto etico ed esistenziale. Come se non ci fosse altra vita che biologica, escludendo ogni aspetto etico e ponendo come unico scopo la conservazione del corpo. Johnson, oggi 46enne, nella prima parte della sua vita ha guadagnato un capitale grazie alla società Braintree payment solutions, che elabora i sistemi di pagamento elettronico.
Ha ideato sistemi di pagamento elettronico
Dopo un gran lavoro e un regime di vita quanto mai stressante, da provetto figlio del Novecento, nel 2013 l’imprenditore ha venduto Braintree a eBay per la bellezza di 800 milioni di dollari. Qualche anno dopo, la pandemia lo ha indotto a meditare: ci dev’essere un ambulatorio nel quale ritrovare il tempo perduto e ringiovanire. E così è nato il progetto Blueprint, che consiste in un protocollo che si prende cura del corpo. Molta cura, al punto che Johnson nel sito si presenta con dovizia di immagini come l’uomo più controllato di tutti i tempi e come un atleta professionista del ringiovanimento.
Esami continui, di ogni genere, dieta rigorosa, integratori, esercizi. Due milioni di dollari l’anno, il costo del protocollo in questa fase di prova. Con il dichiarato effetto di aver recuperato cinque anni in sette mesi. Il che significa, stando alle affermazioni dell’imprenditore, che ora la sua età cardiaca sarebbe di soli 37 anni, mentre la sua mente sarebbe ancora più giovane, di soli 28 anni, e una capacità atletica di un diciottenne.
Ringiovanimento record, ma a quale scopo?
E quale diciottenne? Un diciottenne medio, anonimo, che nessuno ha mai visto né potrà mai vedere, e che a quanto pare è totalmente sottomesso ai camici bianchi. Senza studiare né lavorare, senza innamorarsi e senza andare in cerca d’avventure o anche solo di guai. Attorno al fantomatico “ragazzo” c’è un’équipe di 30 medici, guidati da un esperto della medicina rigenerativa, il dottor Oliver Zorman. Tutti insieme hanno prescritto 100 pillole al giorno al singolare paziente, che si sottopone a otto ore di attività fisica ogni settimana.
L’alimentazione è vegana, con integratori in gran quantità. Spunta inoltre una sorta di elisir di lunga vita, l’olio extravergine Blueprint, carico di sostanze benefiche, che l’imprenditore americano vende a 75 dollari per due bottiglie. Le foto mostrano un 46enne che sembra il fratello maggiore di suo figlio Talmage, di 17 anni, del quale si è fatto iniettare diverse fiale plasma in una clinica di Dallas. Era un tentativo di ringiovanire. “Non funziona” ha poi dichiarato l’imprenditore in settembre, dopo aver coinvolto anche il padre Richard, di 70 anni, in un originale “scambio multigenerazionale di plasma”.
Dopo gli scambi di plasma tra nonno, padre e figlio
Il regime di vita di Johnson equivale a una militanza totalitaria: a tavola entro le 11 e a dormire non oltre le 20,30. L’obiettivo è arrivare a 200 anni d’età in buona salute. Impossibile però, almeno finora, trovare una fidanzata che accetti un sistema di vita così rigoroso, come ha ammesso lo stesso imprenditore. E se Cupido scoccasse una freccia tra gli alambicchi di Blueprint, sarà ugualmente sconsigliato dormire insieme. Sono pochissimi anche gli amici.
Mefistofele insomma aveva dato a Faust, in cambio dell’anima, un’alternativa sicuramente più interessante. E lo stesso Dorian Gray ha potuto compiere delle scelte di vita, seppure quanto mai sbagliate, prima della sua tragica fine. Vivrà molto di più l’imprenditore americano, ma una domanda sorge spontanea: a che cosa serve l’eterna giovinezza, o comunque una vita di due secoli, se non si ha una fidanzata e qualche amico per divertirsi insieme? Perché rinunciare alla condivisione? Insomma, cui prodest tanta fatica?
Il prezzo incalcolabile di un ascetismo crudele
Johnson ritiene che il suo tirocinio sarà utile alla scienza, che un giorno sfornerà apprendisti immortali, in un mondo in cui tutti spegneranno la luce alle 20.30. Una volta gli asceti potevano diventare santi, a prezzo di enormi privazioni e una vita di sacrifici e penitenza. Con la possibilità, comunque, dell’estasi mistica, del dono di sé e della gioia finissima della virtù. Anche gli artisti, in un tempo lontano, libero dalle ansie del marketing, accettavano duri sacrifici e pesanti esercizi pur di creare, forse, un capolavoro.
L’ascetismo di Bryan Johnson varrà pure una quantità di dati scientifici e di esplorazioni oltre la frontiera del tempo, però non si vede in cambio di quale felicità, che non dipenda dalla mera contemplazione di un sé chiuso in un ambulatorio. E poi come non credere che la giovinezza, quella genuina, secondo la vecchia natura umana, non consista in una sana inconsapevolezza, spregiudicata e capace di commettere grandi errori? Folli amori, passioni viscerali, grandi imprese: un giovane riesce a compiere l’incredibile, fallire e ricominciare. Questo però sembra interessare meno di un tempo.
Addio anche alla saggezza che deriva dalla maturità
Il mito di una bellezza fisica in grado di vincere il tempo appare oggi più forte. La sfida viene lanciata non contro la morale, come nel caso di Dorian Gray, ma solo contro il tempo e la natura, con il suo ritmo di crescita e invecchiamento. Bryan Johnson sta cercando un metodo da mettere a disposizione di tutti, e a prezzi molto più bassi di quelli pagati da lui. Vuole liberare l’umanità dall’invecchiamento, anzi dalla morte, come afferma il suo motto: “Don’t die” (“Non morire”). Il suo metodo, però, impedisce di fare esperienza e di maturare una saggezza, che potrebbe valere più di qualche anno di vuota gioventù.
La classica domanda “perché vivere?” viene accuratamente evitata. Lo scopo del suo progetto è porsi come salvatore dell’umanità decrepita e acciaccata, per vendere il suo programma. E allungare la vita, svuotandola di linguaggio, di senso e di naturalezza, di follia, di disperazione, senza poter raccontare nulla che non sia un referto diagnostico, gelido e anonimo. Senza nemmeno un Mefistofele che cerchi di portargli via l’anima, perché non ce l’ha.