Zelesky persevera nella convinzione di poter vincere la guerra contro la Russia. I suoi collaboratori sarebbero invece di altro avviso.
Il conflitto che vede coinvolte Ucraina e Russia è passato inevitabilmente in secondo piano. La brutalità della questione mediorientale, così come il tentativo dell’Europa e degli Stati Uniti di inviare aiuti umanitari a Gaza, tocca inesorabilmente lo stesso Volodymyr Zelensky. L’Occidente si vede costretto a dividere le proprie risorse, le quali prima erano destinate esclusivamente al Presidente ucraino. Secondo un sondaggio diffuso da Reuters, nel 2022 il 64% degli americani manifestava un forte sostegno alla popolazione colpita dalla violenza di Vladimir Putin. Tale valore, nell’anno corrente, è diminuito al 41%.
L’ex comico ha riscontrato un’accoglienza fredda e quasi indifferente oltreoceano: “La cosa più spaventosa è che una parte del mondo si è abituata alla guerra in Ucraina” – ha sottolineato Zelensky una volta rincasato a Kiev. Si tratta tuttavia di una tragica conseguenza, provocata dall’ossessione di quest’ultimo per la vittoria. Uno dei suoi collaboratori ha parlato persino di “tratti messianici”, sottolineando la sua fervente convinzione di poter contrastare l’avanzata russa, oltre che il rifiuto categorico di abbandonare il campo di battaglia e concedere a Putin i territori conquistati. “Si illude” – ha dichiarato al Time – “Non stiamo vincendo e dirglielo è impossibile”.
La guerra procede per inerzia
Una guerra che procede sulla base di un principio, senza considerare la popolazione civile che – ogni giorno – vive in un angosciante limbo tra la vita e la morte. Migliaia di soldati sono scomparsi in battaglia, su entrambi i fronti. Nonostante ciò, Volodymyr Zelensky si rifiuta categoricamente di accettare la resa, prediligendo il conflitto alla pace. La frustrazione si traduce infine in rancore contro i diplomatici occidentali, colpevoli – secondo il presidente ucraino – di aver inviato aiuti volti alla sopravvivenza e non alla vittoria.
E mentre Zelensky condivide con i cittadini la sua delusione in merito ad un mancato intervento alleato, i suoi collaboratori notano in lui una pericolosa inconsapevolezza. “Non penso che l’Ucraina possa permettersi di stancarsi della guerra” – ha spiegato il Presidente al Time – “Per noi significherebbe lasciare una ferita aperta nelle generazioni future“. Dalle dichiarazioni di Zelensky dunque si percepisce chiaramente una fiducia di fondo, che di fatto non ha motivo di esistere. I suoi collaboratori hanno spiegato ampiamente che, al momento, non esistono opzioni. La pace oppure il conflitto per inerzia. Non sussiste quindi alcuna possibilità di vittoria. Un’amara verità che il Capo di Stato non sembra aver compreso.