In aereo è vietato allattare il proprio bambino al seno. Una giovane madre scopre di non poter dare da mangiare a suo figlio.
Ogni compagnia aerea applica le proprie norme di comportamento, le quali vengono dichiarate espressamente in fase di acquisto del biglietto e presso i singoli siti online ufficiali. E’ bene tuttavia specificare che le leggi internazionali non vietano assolutamente l’allattamento al seno, in quanto il bambino gode del diritto di potersi nutrire ogniqualvolta ne senta la necessità. Per questo motivo quanto accaduto a Chelsea Williams, ingegnere informatico gallese, ha suscitato un certo scalpore.
La 28enne stava viaggiando su un aereo di linea quando il suo bambino è scoppiato a piangere. Considerando l’ora, era evidente che la disperazione del piccolo derivasse dal bisogno di essere allattato. Chelsea si è quindi spostata in ultima fila per potersi occupare di suo figlio. E’ stata dunque raggiunta dall’assistente di volo, la quale l’ha invitata a tornare al proprio posto, esprimendo chiaramente il divieto di allattamento al seno durante il volo. Williams ha poi raccontato la sua esperienza sui social network: il post è divenuto in breve tempo virale.
Chelsea Williams stava viaggiando con suo marito e i suoi due figli su un aereo diretto in Algeria. La giovane si era premurata di controllare le regole relative all’allattamento prima di procedere con l’acquisto del biglietto, nella consapevolezza che il piccolo – di soli cinque mesi – avrebbe potuto averne bisogno. Presso il sito online della compagnia, non era specificato alcun divieto in merito.
Poco prima del decollo, il bambino è scoppiato a piangere. Chelsea si è quindi spostata in ultima fila, in modo da non infastidire eccessivamente i passeggeri. Ha quindi iniziato ad allattare suo figlio, prima di essere raggiunta dall’assistente di volo. Quest’ultima ha chiesto alla Williams di smetterla, nonostante la 28enne avesse rispettato tutte le norme di sicurezza previste dalle singole compagnie. Il piccolo quindi ha cominciato nuovamente a disperarsi, alimentato al contempo la frustrazione di sua madre. Chelsea ha impiegato più di un’ora per farlo calmare, attirando di conseguenza lo sguardo confuso degli altri passeggeri. La giovane è stata costretta ad un’evidente condizione di disagio.
Il marito ha quindi chiesto spiegazioni: “Non ci sono restrizioni ufficiali” – ha spiegato l’assistente di volo – “tuttavia non lo consigliamo perché potrebbe mettere a disagio le altre persone”. Parole che hanno suscitato una certa indignazione, poiché percepite come “discriminanti e molto deludenti”. Di fronte alla diffusione della notizia, la compagnia aerea è intervenuta per scusarsi pubblicamente: “Stiamo conducendo un’indagine interna e ci assicureremo che tutti i colleghi siano riqualificati sulla nostra politica favorevole all’allattamento al seno”.
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