La guerra si intensifica, preparando l’ingresso di nuovi soldati e nuovi armamenti. Nel mirino anche le forniture di grano
Il parlamento russo, tenuto saldamente in pugno dal partito di Vladimir Putin “Russia unita”, ha adottato un disegno di legge che aumenta l’età massima dell’arruolamento. I cittadini dai 18 ai 30 anni, non più dunque fino ai 27, saranno tutti chiamati alle armi dal primo gennaio 2024 e per dodici mesi saranno a disposizione delle forze armate.
Il numero dei giovani di leva così è destinato ad aumentare in modo significativo, evitando un’altra mobilitazione. Altra novità è il divieto di espatriare, una volta ricevuta la cartolina. Il testo entrerà in vigore dopo il voto della Camera alta, dove non ci sono ostacoli, e infine la conversione in legge da parte del presidente.
La cosiddetta “operazione militare speciale” è diventata ormai più impegnativa di ogni altra guerra russa. Il Cremlino sta mantenendo i territori occupati in Ucraina soprattutto grazie alle abilità delle forze armate, che sanno usare le armi e seguono tattiche finora vincenti, anche a costo delle perdite di vite umane. L’esercito russo combatte, va ricordato, da più di vent’anni, mentre il parlamento procede sulla triste via della progressiva militarizzazione della società.
L’Ucraina invece chiede e ottiene continuamente armi e munizioni dagli alleati occidentali, senza però riuscire a dispiegare l’acquisito potenziale bellico. I soldati di Kiev, infatti, combattono a rischio della loro vita pur mancando spesso d’addestramento, esperienza ed abilità necessaria. Va perduto in molti casi anche l’equipaggiamento militare.
Gli Stati Uniti, nella speranza di ottenere un cessate il fuoco entro l’anno, hanno stanziato altri 400 milioni di dollari per l’esercito di Kiev. Il quale avrà a disposizione, per la prima volta da Washington, dei droni di sorveglianza Black Hornet (“Calabrone nero”), prodotti dall’industria americana Teledyne FLIR Defense nell’Oregon.
Originariamente di fabbricazione norvegese, sinora sono stati forniti da Norvegia e Regno Unito. Sono piccoli droni lunghi meno di 17 centimetri, del peso di 33 grammi. Hanno una velocità fino ai 21 km/h e servono, lanciati in quantità dove necessario, a dare una visualizzazione completa del campo di battaglia. I soldati nemici non possono quindi nascondersi.
Inoltre arriveranno a Kiev missili terra-aria e antiaerei. E i veicoli corazzati Stryker, che contengono equipaggio e sono dotati di lanciagranate e mitragliatrici a controllo remoto. Possono viaggiare fino a 100 km/h e guadare torrenti e fiumi, purché il livello dell’acqua sia inferiore all’altezza delle ruote. La corsa agli armamenti si fa dunque ancora più intensa e pericolosa.
Nessuno nel frattempo parla di pace. In particolare, il presidente ucraino Zelenskyj ha chiesto di rafforzare le difese, perché Kiev tra luglio e agosto è stata attaccata dai droni Shaheds per otto notti consecutive. Si parla di 820 allarmi aerei sulla capitale, dall’inizio della guerra. Molti di questi droni sono stati abbattuti, senza però che la Russia desistesse dall’offensiva aerea, comunque senza feriti. Sul mar Nero, invece, alcuni droni ucraini sono stati abbattuti.
La strategia russa si è avvalsa anche, ai primi di agosto, della distruzione di un silo e di strutture di carico di grano presso il porto di Izmil sul Danubio. Erano carichi destinati al Medio Oriente e all’Africa. L’obiettivo di Mosca è interrompere le forniture alimentari ucraine, per poi vendere il proprio grano a diversi Paesi del continente nero, subentrando come fornitrice all’Ucraina.
La Russia infatti è in grado di attivare un nuovo fronte economico su uno scenario globale, strangolando l’economia di Kiev. Dopo l’interruzione dell’accordo sul grano, da parte di Putin, questa scelta potrebbe diventare decisiva. Il rischio però, come avverte Zelenskyj, è una catastrofe alimentare globale.
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