Sono sempre meno le persone che decidono di entrare nell’esercito. In Ucraina ora non si arruola più nessuno
La guerra in Ucraina sembra aver raggiunto una fase di svolta: lo stallo. Sembra essere un paradosso bello e buono, ma è la prima volta che una delle parti in campo ammette quale sia la reale situazione.
A farlo è stato il generale Zaluzhnyi, capo dell’esercito ucraino e attuale nemico numero 1 delle forze russe. Durante un’intervista rilasciata a The Economist, il generale ha infatti ammesso che in questo momento non ci sono grosse novità sul fronte, ammettendo indirettamente che la controffensiva sia bloccata. Ma fa emergere anche un altro aspetto: in Ucraina non si arruola più nessuno.
In molti cercano di non arruolarsi
Ha fatto molto rumore l’intervista del generale Zaluzhnyi. I motivi sono numerosi, ma in primo luogo a colpire è il fatto che, per la prima volta, emergono delle divergenze interne, tra politica ed esercito, non indifferenti. Zaluzhnyi ha indirettamente affermato che l’Ucraina non sta vincendo questa guerra e che la controffensiva sia fondamentalmente fallita. Mentre Zelensky, che ha sempre meno alleati, continua con la retorica del “crederci sempre”, per nulla sbagliata per un leader di un Paese invaso, ma che non trova concretezza nella realtà.
Ma ad attirare l’attenzione è anche un altro aspetto davvero molto interessante: il fatto che in Ucraina sempre meno persone decidano di arruolarsi. Sono ormai lontane le immagini di file chilometriche di civili davanti agli uffici di arruolamento dell’esercito. La guerra sta stancando e su questo i russi sembra aver scommesso tutto. Il generale ucraino, infatti, chiede alla politica di permettere un maggior riposo ai soldati che sono tutt’ora sul fronte, aumentando il turnover e ottimizzando i centri di addestramento. Insomma, servono più uomini che ingrossino le fila dell’esercito ucraino e permettano di resistere all’insistenza del nemico.
D’altronde, l’Ucraina, pur avendo radici sovietiche, non è la Russia, e mobilitare migliaia di uomini – come fece Putin solo qualche mese fa – non è affatto semplice. Gli studenti universitari ucraini, infatti, possono esimersi dalla leva e le leggi in Ucraina permettono maggiori tutele ai cittadini rispetto al popolo russo. Ecco perché il generale vorrebbe un registro unificato di coloro che hanno già fatto la leva, oltre ad un ampliamento – da parte della politica – delle categorie che possono essere “prelevate” dall’esercito e mandate sul campo di battaglia. Un processo che Putin ha potuto fare liberamente e senza difficoltà, in un Paese dove perdere un figlio in guerra è una tragedia, ma fare i conti con la propria condizione di povertà viene considerato ancora peggio.