Zelensky ammette le difficoltà e lancia l’ennesimo annuncio. Intanto l’esercito russo fa grandi manovre e guadagna terreno
Sabato 22 luglio il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha fatto l’ennesimo annuncio: la controffensiva sta per intensificarsi. Il Corriere lo mette come sempre in evidenza. E’ tuttavia difficile far corrispondere la “controffensiva” a dei chiari dati di fatto. Lo stesso Zelensky sente il bisogno di spiegare che i progetti di avanzamento e riconquista del territorio erano da eseguirsi in primavera.
L’atto mancato viene spiegato dal leader ucraino in modo sorprendente. L’esercito ucraino infatti non aveva munizioni, proiettili appropriati, armi, personale e nemmeno l’addestramento opportuno per usare le nuove armi. Se la descrizione attribuita a Zelensky delle condizioni dell’esercito è veritiera, come potrà la martoriata Ucraina ritornare ai confini del ’91?
Affermazioni poco chiare da parte di Zelensky
Il presidente ha aggiunto che il suo esercito non si sta ritirando. Sta invece liberando dei territori. E questa è un’altra affermazione ambigua. Si può almeno commentare che l’informazione, durante una guerra, è molto difficile. Sempre da parte ucraina giunge da alcuni giorni la conferma di rilevanti movimenti di truppe da parte dell’esercito russo. Sono in corso manovre nell’area tra le città di Lyman e Kupyansk, che distano fra loro 100 chilometri, nel fronte orientale a nord di Bachmut.
Ci sono 100mila soldati russi radunati in quella zona, con 500 carri armati e sistemi di artiglieria. Ci si trova di fronte a un’azione ben precisa, un concentramento imponente di forze militari, che può legittimamente far pensare a un contrattacco programmato da tempo. Non per nulla Artem Lysohor, responsabile militare ucraino della zona, in un messaggio su Telegram riferisce che i russi insistono ogni giorno negli assalti lungo tutto il fronte, ma vengono respinti con perdite significative di uomini e mezzi.
Grandi manovre e attacchi russi in zona Lugansk
Si parla di attacchi aerei e con l’artiglieria, seguiti, secondo uno schema classico, dall’assalto alle posizioni ucraine con plotoni di fanteria. Dunque nella parte meridionale del Paese, l’esercito russo difende le proprie posizioni, mentre sul fronte orientale attacca. Occorre sempre attendere che i fatti si consolidino di giorno in giorno, senza precipitare i giudizi. E’ tuttavia chiaro che per ora l’esercito che sta attuando le proprie strategie è quello russo. Che sta avanzando da est a ovest. A che cosa si riferisce allora il presidente Zelensky, quando afferma che la controffensiva ucraina si sta intensificando?
Sabato 22 si è saputo che Kiev ha chiesto una riunione del consiglio Nato-Ucraina, la nuova istituzione progettata nel recente vertice di Vilnius, per coordinare le operazioni tra alleati, in attesa che il Patto atlantico abbia un nuovo Stato membro. L’argomento della riunione sarebbe l’aggressività russa sul mar Nero, dopo gli attacchi ai porti. Per risposta, le forze ucraine hanno colpito in Crimea, sabato 22 in serata, un aeroporto e un deposito di petrolio, nella speranza di tagliare i rifornimenti all’esercito russo.
E’ inoltre in programma per domenica 23 luglio un incontro fra il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko e Vladimir Putin. Un mese dopo la rivolta della società Wagner, poi placatasi con la mediazione di Lukashenko, i due capi di stato faranno il punto, come annunciato da un canale Telegram vicino al servizio stampa di Minsk. Intanto il proprietario della Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha registrato in Bielorussia una società già esistente in Russia, la Concord, con attività prevalente nel ramo mobiliare.