Ritorna dagli anni Trenta uno dei gesti che più avevano caratterizzato l’antisemitismo nazista: contrassegnare le case e i negozi degli ebrei.
La stella di Davide indica la presenza di un ebreo e vuol dire “qui puoi colpire”. Sembrava un lontano fenomeno storico, circoscritto al nazionalsocialismo tedesco degli anni Trenta. Invece la guerra israelo-palestinese ha scatenato tanto furore ideologico da riportare in auge alcuni metodi del peggiore razzismo antisemita. Ai confini di Parigi all’interno del quattordicesimo arrondissement, sono state dipinte, nella notte, una sessantina di stelle di Davide di colore azzurro, come la bandiera di Israele, su condomini, negozi e banche. Sono apparse la mattina del 31 ottobre in rue du Père-Corentin, rue de la Tombe-Issoire e all’incrocio con rue Sant-Yves. Diversi edifici sono stati contrassegnati nello stesso modo anche in altre municipalità al confine della capitale, nel tredicesimo e quindicesimo arrondissement.
La Procura della capitale francese ha subito iniziato un’inchiesta per danneggiamento della proprietà altrui, legata a circostante di etnia, razza, origine o religione. La sindaca Anne Hidalgo ha condannato l’episodio, dichiarando che nella Repubblica francese non c’è spazio per l’antisemitismo mentre comunicato della giunta municipale parla di atti ignobili. Intanto gli ebrei dell’area di Parigi la paura cresce, al punto che non è più possibile vivere normalmente. Le stelle gialle sono apparse nei giorni scorsi nella banlieue, a Sant-Ouen, Saint-Denis e Aubervilliers. La polizia, da quanto ha dichiarato un’abitante, ha consigliato di togliere i nomi dai campanelli, di tenere chiusi gli scuri delle finestre, fare attenzione e chiamare al minimo timore. Un regime di terrore, che fa sì che la vita quotidiana delle persone riconducibili all’identità ebraica e alla storia di Israele si riempia di paura e di fantasmi del passato nazista.
Vivere nel terrore di un’aggressione antisemita
Un clima pesante, che il ministro degli Interni Gérard Darmanin denunciato con dati statistici di grande rilievo. Gli atti di antisemitismo compiuti in Francia dopo il 7 ottobre, data dell’attacco di Hamas a Israele, sono stati ben 819. E’ in corso una lotta quotidiana di eccezionale impegno, per la polizia e la gendarmeria francese. E’ stato necessario, come ha precisato il ministro, mobilitare non meno di 10mila agenti per reprimere e prevenire l’ondata di violenza. Le persone arrestate per atti di presunto antisemitismo sono state ben 425.
La tensione è elevata, considerata la ribellione delle periferie parigine nell’ultima estate, quando si sono verificati scontri da guerriglia nelle città per una settimana, in seguito all’uccisione del diciassettenne Nahel da parte della polizia. Il governo francese ha convocato i 500 sindaci dei Comuni colpiti dalle sommosse nel grande anfiteatro della Sorbona. Il primo ministro Élizabeth Borne ha voluto formare un fronte comune con le municipalità, per porre fine alle rivolte. A questo scopo, il governo interviene per reprimere e prevenire, oltre che per riparare e ricostruire. La dotazione economica è di 100 milioni di euro a favore dei Comuni danneggiati dai manifestanti. Alla somma si aggiunge l’intervento delle assicurazioni.
Aree urbane in cui la Repubblica è stata sconfitta
Il programma della premier Borne ha l’indispensabile ambizione di restituire alla Repubblica i territori perduti, come affermano gli analisti. In molte aree periferiche, infatti, lo Stato francese da anni non riesce più a far sentire la propria presenza e attività: dominano bande criminali e spacciatori, mentre alligna il razzismo. Il governo attuerà ora un piano nazionale contro il traffico di droga. I giovani delinquenti saranno inseriti in unità educative di protezione giudiziaria, e qualche caso saranno inquadrati in attività dell’esercito a finalità sociale.
I militari, come ha spiegato Élizabeth Borne, potranno trasmettere i valori della disciplina e del superamento di sé. Ci saranno multe da 750 euro per chi viola il coprifuoco, e la sospensione dell’account social per coloro che postano contenuti violenti. Nelle periferie saranno inseriti educatori e assistenti sociali, ma la situazione è tale che il 31 ottobre a Parigi una donna con il capo ricoperto da un velo ha gridato “Allah Akbar” all’interno di un vagone della metropolitana.
E’ accaduto nella stazione “Bibliothèque François Mitterrand”. La donna ha esaltato il terrorismo e ha minacciato di farsi esplodere. La stazione è stata evacuata dalla polizia, che poi ha circondato la donna chiedendole di mostrare le mani che nascondeva sotto la veste. Nel timore che la stessa azionasse un esplosivo, la polizia l’ha ferita con un colpo di pistola all’addome, dato che non rispondeva agli ordini. E’ stata poi trasportata in ospedale, in prognosi riservata ma in condizioni stabili.