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La Russia utilizza la sua bomba più potente: cos’è la UPAB-1500B

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Claudio Agave

Per sbloccare questa fase stantia della guerra in Ucraina, la Russia avrebbe deciso di utilizzare la sua bomba più potente, una vera e proprio “superbomba”. La nuova minaccia pronta ad abbattersi sull’Ucraina ha un nome tecnico: UPAB-1500B, una potentissima bomba planante che pesa 1,5 tonnellata. L’ordigno è progetto per colpire obiettivi protetti fino a una distanza di 40 km e ha un potenziale esplosivo di 1010 kg. Ad affermare che sia stata utilizzata questa bomba è il portale ucraino Defense Express, che avrebbe spiegato come questa bomba sia stata usata per la prima volta qualche settimana fa.

L’attacco della Russia è un segnale contrastante

L’utilizzo della UPAB-1500B è un segnale potenzialmente molto contrastante. Se da un lato, infatti, l’utilizzo di una bomba così potente porta a pensare a una dimostrazione di forza, dall’altro il capo dell’intelligence di Kiev Kyrylo Budanov afferma – tramite portavoce – come questo sia un segnale di una Russia a corto di risorse. Secondo questa visione, infatti, la Russia starebbe ormai esaurendo il suo arsenale e vorrebbe velocizzare la guerra poiché i costi di essa starebbero diventando insostenibili. “Mosca ha sprecato enormi quantità di risorse umane, armamenti e materiali, e la sua economia e la sua produzione non sono in grado di coprire queste perdite. Se entro la primavera fallirà nei suoi obiettivi terminerà i suoi strumenti di guerra”, afferma.

Arrivano i caccia dagli Stati Uniti?

Sempre secondo quanto fatto trapelare da fonti giornalistiche, stavolta della CNN, due piloti ucraini si starebbero addestrando in Arizona per guidare i caccia F-16. La porta per l’invio dei jet alla corte di Zelensky da parte di Biden non è quindi assolutamente chiusa, anzi. Nel frattempo l’Ucraina continua a resistere con tutte le sue forze e con gli aiuti inviati proprio dall’America e dai paesi europei. Zelensky parla ancora di una delle battaglie più dure e dolorose, riferendosi al conflitto in Donbass.

Al momento il punto caldo è quello di Bakhmut, in cui le forze russe sarebbero in una situazione di vantaggio di posizione. La conquista della zona però non è ancora avvenuta. Da segnalare però le prime crepe tra esercito e governo: i soldati ucraini denunciano di avere poco sostegno a disposizione nella difesa di Bakhmut, mentre si continua a combattere anche in altre zone del Paese. E i morti, sfortunatamente, continuano ad aumentare.

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