Vladimir Putin non si ferma nonostante il mandato d’arresto generato dall’Aja e torna ad attaccare l’Occidente, accusato di aver provocato la crisi in Ucraina. Putin ha infatti parlato – tramite un editoriale a sua firma – sul Quotidiano del Popolo, ovvero l’organo di stampa del Partito Comunista Cinese. Questo perché alle ore 14:30 italiane Putin incontrerà il leader cinese Xi Jinping per un vertice che si spera possa essere di pace.
L’attacco alla Nato e la difesa della Cina
Putin ha spiegato come, secondo il suo punto di vista, la NATO stia cercando di espandere la sua attività su larga scala globale e anche di come alcune forze stiano progettando di dividere gli spazi vicino alla Russia per farne cricche esclusive e blocchi militari. Questo, secondo il leader russo, sarebbe un piano per limitare lo sviluppo dei paesi pan-eurasiatici. Tentativi che però “non avranno successo”, spiega.
Il leader russo ha poi parlato del rapporto con la Cinea, definendolo “un modello cooperazione armoniosa tra grandi potenze. L’amicizia tra questi due Paesi continuerà a crescere e prosperare e non c’è dubbio che la visita del presidente cinese servirà allo scopo”. Putin ha ringraziato la Cina per l’approccio equilibrato mostrato durante la crisi ucraina spiegando di accogliere con volontà il ruolo della Cina nella risoluzione di tale crisi. “Siamo profondamente preoccupati per le azioni irresponsabili e pericolose che potrebbero minare la sicurezza nucleare globale”, afferma Putin.
Contro le sanzioni e l’Occidente
L’uomo ha poi parlato anche delle sanzioni unilaterali per la Russia, definite “illegali” e che, secondo lui, devono essere revocate poiché sono inaccettabili. Putin ha anche puntualizzato come la Russia sia aperta a una soluzione politico-diplomatica per la risoluzione del conflitto ma specificando come questo dipenda interamente dalla volontà di impegnarsi in un dialogo serio che tenga conto delle attuali realtà geopolitiche.
Infine, Putin è tornato a provocare chiaramente l’Occidente parlando di una crisi provocata e alimentata in Ucraina proprio da quei paesi. Una scelta, secondo lui, dettata dalla voglia di mantenere un ordine mondiale unipolare e mantenere una rete di club esclusivi. La speranza – purtroppo già vana per alcuni – è che il vertice con Xi Jinping possa portare delle notizie positive o di pace nonostante le tantissime tensioni accumulate.