Il capo della Wagner, morto a seguito della distruzione del suo aereo, era stato avvertito da uno dei fedelissimi di Putin
La morte di Evgenij Prigozin ha destato un’enorme attenzione internazionale per quanto riguarda le vicende interne alla Russia, sempre più delicate.
La distruzione dell’aereo su cui viaggiava il capo Wagner ha lasciato più dubbi che certezze, con la stessa veridicità della morte di Prigozhin tutt’ora non certa. Ma con il passare dei giorni continuano ad emergere elementi che raccontano la parabola discendente di uno degli uomini più controversi della storia moderna russa. A rivelarlo è lo stesso Lukashenko, presidente della Bielorussia e fedelissimo di Putin. Era stato lui ad avvertire il capo Wagner di fare attenzione.
Lukashenko aveva avvertito Prigozhin
Aleksandr Lukashenko è stato uno degli ultimi uomini vicino a Putin che è riuscito a parlare con Prigozhin, prima che l’aereo su cui viaggiava il leader del gruppo di mercenari Wagner venisse distrutto (o esplodesse). Il fedelissimo di Putin, che guida uno dei Paesi giudicati come “succursale della Russia”, ha infatti dichiarato di aver messo in guardia Prigozhin sulla gravità delle sue mosse e sulle possibili conseguenze a cui stava andando in contro, come in effetti è poi avvenuto. Lukashenko ha raccontato di aver parlato del pericolo che stava correndo Prigozhin per ben due volte. La prima, durante il tentativo di golpe con la sanguinosa marcia su Mosca. Mentre la seconda alcune settimane dopo, in cui aveva avvertito lui e il suo braccio destro, Dmitri Utkin, anche lui morto nell’esplosione.
Intanto il futuro della Wagner è tutt’altro che chiaro. Con la morte dei suoi leader, infatti, i vertici del gruppo di guerrieri mercenari sembra essere piombato nel caos. Ad approfittarne è stato lo stesso Putin, che attraverso un decreto, subito rilanciato dall’agenzia russa Tass, ha stabilito che tutti i gruppi e individui che svolgono servizi militari dovranno dare giuramento alla bandiera dello Stato russo. La stessa misura vale anche per tutti qui membri di formazioni e gruppi di volontariato che danno il loro supporto all’esercito russo e alle unità che stanno collaborando in territorio ucraino durante “l’operazione militare speciale”.
Intanto gli inquirenti russi hanno comunicato di aver sequestrato le scatole nere del volo su cui stava viaggiando il leader della Wagner, con il suo braccio destro e altri uomini del gruppo mercenario. Il Comitato investigativo russo ha infatti comunicato che proseguono le indagini sulla distruzione del jet, su cui stavano viaggiando 10 persone. In queste ore, infatti, si stanno portando avanti anche le analisi genetiche sul corpo delle 10 vittime, in modo da stabilire l’identità di ognuno. Confermata la morte anche del pilota dell’aereo, secondo quanto riportato dal Guardian; ma dovrà essere confermata anche la sua corrispondenza genetica.