Stazione parigina evacuata alle 8.30 del mattino. Una donna dal capo velato grida Allahu Akbar e minaccia le forze dell’ordine.
Il conflitto israelopalestinese ha alimentato inevitabilmente l’ardore antisemita nascosto sotto il tappeto. Una forma di odio che non si è mai estinta e che tutt’oggi minaccia la sicurezza della popolazione ebraica. Stelle di David tinte di blu hanno invaso Parigi, marchiando palazzi, negozi e locali. Una rievocazione di quanto di più tragico l’Europa abbia vissuto nel corso dei secoli. A questo poi si associa il terrore e la paura, nutrite dal razzismo e dalla generalizzazione sulle azioni di pochi. I terroristi di Hamas rappresentano di fatto una minaccia, il popolo palestinese no.
Torna così in Occidente la diffidenza per i cittadini di fede islamica, così come lo scetticismo invadente in caso di incontro ravvicinato con una donna velata. Tali ideologie, teorie e paure si concretizzano di fronte ad un avvenimento come quello accaduto la mattina del 31 ottobre in una stazione parigina. La minaccia di kamikaze e di esseri umani disposti a farsi esplodere in nome di un concetto che nasce dalla violenza, i cosiddetti “martiri della jihad” tornano a minacciare i cittadini francesi.
Minaccia attentato in una stazione parigina
Terrore presso la stazione Bibliothèque Francois-Mitterrand di Parigi. Alle 8.30 del mattino la struttura è stata evacuata e resa inaccessibile, precauzione dovuta alle minacce di una donna velata. Le grida di quest’ultima, che con fervente convinzione ha urlato “Allahu Akbar”, hanno terrorizzato i presenti – i quali hanno richiesto l’intervento immediato delle autorità. La presunta terrorista è stata dunque isolata ed intimata di placare la collera. Di fronte al mancato rispetto delle richieste della polizia, gli agenti hanno aperto il fuoco, ferendola inevitabilmente all’addome.
La temuta donna velata è stata successivamente condotta in ospedale, dove si trova al momento ricoverata in prognosi riservata. Nel frattempo la procura parigina ha aperto due inchieste: dovrà infatti rispondere dell’accusa di apologia, minaccia di morte e atto di intimidazione contro un depositario dell’autorità pubblica, ma anche di violenza volontaria. La stazione rimarrà inaccessibile fino a quando gli artificieri, in collaborazione con le unità cinofile, non avranno comprovato la mancanza di eventuali ordigni esplosivi nascosti nella struttura. Per il momento infatti sembra che la donna non avesse sviluppato un reale piano di attacco terroristico.