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Padre Georg non si presenta dove Papa Francesco gli ha detto di andare

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Paolo Zignani

E’ stato l’uomo di fiducia di Joseph Ratzinger. Deceduto il papa emerito, Bergoglio lo ha congelato e infine trasferito

L’ex segretario particolare di Benedetto XVI, Padre Georg, risulta assente. Sarebbe dovuto tornare nella sua diocesi originaria, in Germania a Friburgo. Monsignor Georg Ganswein è stato segretario particolare di Benedetto XVI, poi il drastico cambio di rotta impresso da papa Francesco l’ha messo in ombra. Era prefetto della Casa pontificia, dal primo luglio è soltanto un prelato a disposizione del vescovo di Friburgo. Lui però a Friburgo non c’è: è rimasto in Austria, di fatto disobbedendo al mandato.

Padre Georg non si presenta dove Papa Francesco gli ha detto di andare
Padre Georg Ganswein durante una recente intervista – lintellettualedissidente Ansafoto

La sorpresa è grande perché la posta in gioco è di eccezionale importanza. Era stato infatti Padre Georg a far sapere, nel gennaio scorso, che Ratzinger aveva letto «con dolore» il Motu proprio di Bergoglio, nel 2021, sulla messa in latino. Nel 2007 infatti Benedetto XVi aveva promulgato un Motu Proprio «Summorum Pontificum» per concedere maggiori possibilità di celebrare la messa in latino, secondo il messale in uso fino al Concilio Ecumenico II.

L’uomo di fiducia di Ratzinger torna a far discutere

L’obiettivo di Ratzinger è stato riavvicinare lefebvriani e ultratradizionalisti fedeli al messale preconciliare. La liturgia allora prevedeva che il sacerdote fosse voltato verso l’altare, verso Dio, non verso l’assemblea. Ratzinger sottolineava che il messale preconciliare non era mai stato abrogato. Papa Francesco due anni fa ha cancellato le possibilità concesse dal predecessore, di avvalersi dell’uno o dell’altro messale. I sacerdoti che vogliono celebrare secondo il rito romano ora devono chiedere il permesso al vescovo.

Bergoglio ha poi aggiunto che si erano verificati troppi abusi, ben oltre le intenzioni di Benedetto XVI e che il «chiacchiericcio» su questi argomenti è «letale». Si torna infatti a dubitare dell’unità della Chiesa cattolica, ipotizzando un Bergoglio troppo impegnato a riavvicinare alcuni gruppi protestanti a scapito di altri. Padre Georg ha comunque 66 anni, ancora lontano dunque dall’età pensionabile, 75 anni. Si parla di un suo futuro ruolo da insegnante o da parroco. E soprattutto da scrittore.

Il fascino della messa in latino e della tradizione

Circola la preoccupazione, in Vaticano, per quel che l’ex uomo di fiducia di Ratzinger potrà scrivere nei suoi prossimi libri. Ne ha già scritti cinque ed è ormai un punto di riferimento per i cattolici che desiderano tornare alla liturgia preconciliare, fortemente antimodernista. Benedetto XVI criticava molto severamente gli eccessi modernisti. E’ un tema trasversale, che non si può etichettare in alcun modo. E’ in gioco l’opportunità di un rilancio culturale. Ad esempio privilegiando la musica sacra classica, con le voci a cappella.

La ripresa della lingua latina come lingua internazionale, della Chiesa, potrebbe fungere da argine all’inondazione anglofona. Questa potrebbe essere un’opportunità di grande interesse, per il recupero di un patrimonio espressivo immenso. Il dibattito sui forum è ampio e vario e non manca l’ala ultraconservatrice, che guarda a destra, critica verso le moderne libertà sessuali. Sarebbe possibile un movimento di innovazione culturale europeo ad ampio raggio. Ci sono anche temi particolarmente controversi. Bisogna davvero tornare pronunciare quella formula «Oremus et pro perfidis judaeis»?

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