Il Primo ministro israeliano è in difficoltà con la comunicazione, ma anche con i suoi collaboratori, ed è sempre più in crisi
Questo che sta passando negli ultimi mesi può essere considerato moto probabilmente il peggior momento politico per Benjamin Netanyahu. Prima una vittoria risicata alle elezioni, poi l’invasione delle truppe di Hamas, ora la sostanziale incapacità di gestire la situazione.
Il premier israeliano, infatti, sembra in enorme difficoltà e per molti non rappresenta la giusta soluzione durante il momento forse peggiore della storia di Israele. Negli ultimi giorni, infatti, si è reso protagonista di un ulteriore inciampo che dimostra come Netanyahu cadrà prima di Gaza.
Cancella il tweet e si scusa. Ma Netanyahu è confuso
Non sono giorni semplici per l’esercito israeliano e nemmeno per il governo di Tel Aviv. Ma non se la staranno passando bene neanche i portavoce e lo staff del Primo ministro israeliano, Netanyahu. Il capo del governo apparare in costante difficoltà e, dopo alcuni giorni in cui sembrava che la sua comunicazione si fosse “assestata”, è arrivata un altro inciampo che dimostra quanto la confusione ai vertici del governo israeliano sia particolarmente instabile. Il Primo ministro, infatti, si è scusato per l’errore, soprattutto per via delle sue parole contro l’esercito, ma non è detto che stavolta possa passarla liscia.
Nelle ore scorse, infatti, Netanyahu aveva fatto alcune affermazioni che non erano affatto piaciute a milioni di cittadini e nemmeno ad alcuni membri del gabinetto di guerra. In un post pubblicato su Twitter (ora X), Netanyahu aveva criticato l’esercito israeliano, accusando i vertici dell’intelligence di non avergli mandato alcun avvertimento su quelli che erano i pericoli imminenti, che si sono poi materializzati la mattina del 7 ottobre. Qualche ora dopo il premier ha deciso di cancellare il post e di scriverne uno di scuse. “Mi sono sbagliato – ha affermato Netanyahu su X – quello che ho detto dopo la conferenza stampa non doveva essere detto e mi scuso”.
Il premier ha poi espresso “pieno sostegno” ai vertici dei servizi di sicurezza, oltre al Capo di Stato Maggiore, i comandanti e i militari dell’esercito “che stanno combattendo per il Paese”. Ma non solo. Il premier aveva realizzato un altro post (poi cancellato anche questo) in cui affermava di non avere alcuna responsabilità nel non essere riuscito a prevenire il blitz terroristico di Hamas. Netanyahu ha poi cancellato il post, anche a seguito della richiesta dell’ex capo di stato maggiore Benny Gantz. Una confusione totale che potrebbe presto portare ad una decisione drastica: la fine politica di Netanyahu.