Per ogni ora che passa la situazione diventa sempre peggiore. Ora per il Medio Oriente la pace è un miraggio
Non sembrano poterci essere prospettive di pace per il Medio Oriente, almeno non nel prossimo futuro. Lo scoppi dell’ennesimo conflitto tra Israele e gli uomini nella Striscia di Gaza sembra aver fato esplodere una bomba ad orologeria.
E mentre c’è ancora chi spera in una soluzione diplomatica, tutti gli elementi fanno pensare che per il Medio Oriente non ci sarà spazio per la pace. Non fino a quando non ci sarà un vincitore tra le due parti. A farlo intendere sono le stesse istituzioni israeliane, che non stanno certamente filtrando le loro dichiarazioni.
“Presto entreremo a Gaza”
Sono ormai tre settimane che l’esercito di Tel Aviv continua i bombardamenti incessanti su tutta la Striscia di Gaza. Ad essere presi di mira sono le postazioni da cui l’organizzazione terroristica Hamas ha lanciato solo nella giornata di sabato 7 ottobre circa 5.000 razzi su tutto il territorio di Israele. Ma mentre si moltiplicano le voci, soprattutto in Occidente, di un cessate il fuoco per poter arrivare ad una sorta di compromesso e salvare i civili, Israele non usa mezzi termini e dichiara che manca davvero poco ad un’invasione di terra.
“Presto entreremo a Gaza“. Così il ministro della difesa israeliano a margine di un incontro con i soldati dell’esercito di Tel Aviv. “La battaglia si sta spostando sempre di più sul territorio di Hamas”, ha dichiarato il comandante dell’esercito del sud e in effetti si sta registrando sempre di più un avvicinamento delle forze israeliane al territorio di Hamas e dei palestinesi. Il New York Times ha pubblicato nelle ultime ore alcune foto satellitari che mostrano come i carri armati israeliani si siano avvicinati sempre di più alla Striscia di Gaza e che, di ora in ora, si trovino sempre più a ridosso del confine.
Il Ministro degli Interni del governo di Hamas ha comunicato che dei civili che si erano rifugiati in un giardino all’interno di una chiesa a Gaza sono stati colpiti da un rai israeliano. Intanto Israele e Hamas continuano a rimbalzarsi a vicenda le accuse relative alla responsabilità della distruzione dell’ospedale a Gaza, che ha prodotto 500 morti civili. Strage che ha alimentato le folle inferocite in molti Paesi arabi, le cui manifestazioni davanti alle ambasciate israeliane hanno provocato scontri e feriti. In Turchi ed Egitto gli ambasciatori israeliani sono stati richiamati in Israele per precauzione. Insomma, tutti elementi che emergono in una situazione di estrema conflittualità e che certificano come, almeno per ora, per il Medio Oriente non possa esserci pace.