Nel braccio della morte della prigione di Holman c’è un uomo condannato a morire due volte. L’iniezione letale è fallita, ora sarà asfissiato.
Sarà Kenneth Eugene Smith, di 58 anni, il primo uomo al mondo condannato a morte per asfissia. Sarà obbligato a respirare azoto puro, senza ossigeno, per volere dello Stato dell’Alabama. Lo ha fatto sapere il procuratore generale Steve Marshall, che farà applicare uno dei metodi formalmente riconosciuti dagli Stati Uniti, tuttavia mai praticato sinora, perché suscita orrore e non garantisce un trapasso senza sofferenza.
Smith si è già trovato di fronte al boia l’anno scorso, in novembre, quando doveva ricevere l’iniezione letale. Guardie carcerarie e infermieri hanno cercato per quattro ore di infilargli un ago in vena per somministrargli la flebo. Le vene però non erano più visibili. I tentativi sono stati continui, in diversi punti del corpo. L’uomo, legato a una barella per tutto il tempo, è stato persino capovolto a testa in giù, nella speranza di far affiorare le vene per l’afflusso di sangue provocato dalla forza di gravità. Ma era come se Smith non avesse più sangue. Sconvolto e incredulo, si è ritrovato di nuovo nella sua cella.
Dopo 35 anni di prigione è nel braccio della morte
Per lui, la pena capitale è stata imposta da un giudice nel 1996, contro il parere della giuria che aveva scelto l’ergastolo per undici voti a uno. Smith è uno dei due sicari che il 18 marzo del 1988 hanno ucciso a sangue freddo, per mille dollari ciascuno, Elizabeth Sennett, di 45 anni, per conto del marito, Charles Sennett, pastore della Chiesa di Cristo a Sheffield, nella contea di Colbert. Il predicatore, 45enne anch’egli, oppresso dai debiti, voleva incassare le polizze sulla vita della moglie. Per eliminare la consorte, si era rivolto a un suo inquilino, Billy Gray Williams, dandogli 3mila dollari.
Williams ha poi contattato due sicari, Kenneth Eugene Smith e John Forrest Parker, allora poco più che ventenni, che hanno compiuto il delitto su commissione. E così un giorno il predicatore, dopo essersi procurato un alibi di ferro, è tornato a casa, e ha sentito un silenzio insolito. La moglie giaceva sul pavimento, in una pozza di sangue, aggredita con un tubo zincato e poi pugnalata ripetutamente sul petto, sul viso, sul collo e sul cranio. Il pastore ha chiamato i soccorritori, ma la donna è morta poco dopo all’Helen Keller Hospital. I due giovani si erano avvicinati chiedendo indicazioni su un sito di caccia, come si è appreso durante il processo.
Un feroce omicidio compiuto da due ragazzi
La polizia, indagando sulla vita del pastore, aveva scoperto che aveva sofferto di una malattia mentale, che aveva seri problemi finanziari e che aveva un’amante. Per lui il matrimonio era stato infelice e stava cercando di rifarsi una vita a prezzo della vita della moglie. Quando Charles Sennet ha saputo d’essere indagato, una settimana dopo l’assassinio, si è suicidato sparandosi un colpo di pistola al petto, in giardino. E’ stato sepolto accanto alla moglie: una lapide li ha ricongiunti.
Elizabeth, da quanto si racconta, era una donna dolce e felice della vita di dedizione alla famiglia che aveva scelto, accanto ai due figli. Era diventata nonna a soli 45 anni. Il suo sorriso, come si nota foto che la ritrae, è un messaggio che in questa storia vale più di ogni altra cosa. Contro di lei ha prevalso la gelida crudeltà di quattro individui, fra i quali il padre dei suoi figli. Oggi Billy Gray Williams è dietro le sbarre, all’ergastolo, mentre John Forrest Parker, l’altro sicario, è stato condannato a morte per iniezione letale ed è morto nel 2010.
Proteste umanitarie contro lo Stato assassino
Dopo di ciò l’orribile vicenda, che ha fatto rabbrividire l’opinione pubblica, non ha ancora trovato una conclusione accettabile. La morte per inalazione d’azoto puro, infatti, potrebbe essere orribile. Non si uccidono più in quel modo nemmeno le cavie usate negli esperimenti scientifici. Le associazioni animaliste in passato hanno ottenuto per questo che i veterinari non adottassero più un sistema così penoso per un animale.
Ora l’organizzazione non governativa Equal Justice Initiative si batte perché lo Stato dell’Alabama cambi metodo. Lo stesso condannato, in un’intervista, si proclama terrorizzato, anche perché il boia gli ha dichiarato che se l’iniezione letale è indolore, con l’azoto non si sa che cosa può succedere. La legge che ha autorizzato l’uso dell’azoto puro prevede una morte rapida, senza sofferenza e senza però che se ne sappia nulla. Teoricamente la mancanza di ossigeno dovrebbe indurre la perdita dei sensi, prima del decesso.
In Alabama ci sono ben 166 persone che aspettano di comparire davanti al boia: è il numero più alto, fra i 24 Stati su 50 che prevedono la pena capitale. Il consenso dei cittadini americani sta diminuendo, benché risulti ancora superiore al 50%. Il metodo dell’iniezione letale inoltre sta diventando di difficile applicazione, anche perché già diverse volte le case farmaceutiche si sono rifiutate di consegnare il veleno. Si torna quindi ai sistemi in vigore in passato. La Carolina del Sud dà alle vittime designate il compito di scegliere tra la sedia elettrica e il plotone di esecuzione.