Arrivata la decisione definitiva che sancisce la fine dell’impegno nei confronti dell’Ucraina. La Slovacchia non fornirà più armi a Kiev
La Slovacchia non sosterrà più l’Ucraina. È questa la decisione del premier Robert Fico, appena eletto dopo le recenti elezioni politiche nel Paese.
Il Primo Ministro slovacco ha infatti deciso di attuare una vera e propria rottura con il passato, dichiarando che la Slovacchia non sarà più un partner militare per l’Ucraina. Inoltre, metterà in discussione anche le sanzioni contro Mosca, cambiando del tutto la strategia iniziale attuata dal precedente governo. Una scelta che potrebbe provocare non pochi problemi a Kiev.
Stop alle armi in Ucraina da parte della Slovacchia
Dopo solo alcuni giorni dalla sua elezione, Robert Fico, neo Primo Ministro della Slovacchia, ha esordito con un’uscita particolarmente forte e impattante. Il premier ha infatti dichiarato lo stop all’invio di armi all’Ucraina da parte della Slovacchia. “Sosterrò l’azzeramento degli aiuti militari all’Ucraina – ha dichiarato Fico prima di avviarsi al vertice Ue previsto a Bruxelles – lo stop immediato delle operazioni militari rappresenta la soluzione migliore che abbiamo”. Secondo Fico, l’Unione Europea dovrebbe ricoprire il ruolo di paciere, trasformandosi ” da fornitore di armi a costruttore di pace”.
Un cambio di rotta particolarmente contrastante che sugella la partenza del nuovo governo guidato da Fico. Il nuovo Primo ministro ha inoltre comunicato al parlamento slovacco che è sua intenzione non votare più a favore di sanzioni contro la Russia. Fico ha infatti affermato che, prima di votare con parere favorevole, vorrà prima assicurarsi che eventuali future sanzioni contro Mosca non danneggino la Slovacchia. “Se ci saranno sanzioni che ci danneggeranno – ha detto a margine dell’incontro a Bruxelles – non vedo alcun motivo per sostenerle”. Il premier ha inoltre specificato che “la maggior parte delle sanzioni nei confronti della Russia” rappresentano un danno per la Slovacchia.
Come abbiamo detto, si tratta di uno strappo fortissimo rispetto al passato della Slovacchia. In particolare, la differenza è ampiamente marcata rispetto al precedente governo guidato da Ludovit Odor. L’ex primo ministro, infatti, è stato una delle figure più esposte nel sostegno incondizionato all’Ucraina a seguito dell’invasione russa avvenuta nel febbraio del 2022. La Slovacchia, infatti, si è impegnata fin dal primo momento a rifornire Kiev di munizioni e armi, oltre ad accogliere i rifugiati ucraini. Tuttavia, la sospensione degli aiuti militari era avvenuta già all’inizio di ottobre dopo la decisione del governo provvisorio.