Continuano gli attriti con gli Stati Uniti: ora Biden ha inserito il Paese asiatico nella blacklist dei produttori di droga
Stati Uniti e Cina, un conflitto che si combatte non solo a colpi di sanzioni, manovre economiche e guerra cibernetica, ma anche sulla linea politica e della salute.
Se ad oggi il ruolo sull’esplosione della Pandemia di Covid non è stato ancora del tutto chiarito, a mettere il dito nella piaga sulla reputazione del Paese asiatico sono gli Stati Uniti. Nelle scorse ore, infatti, Joe Biden ha inserito la Cina una una blakclist dove figurano quelli che sono considerati i maggiori fornitori al mondo di sostanze adatte a realizzare droghe sintetiche.
Gli Stati Uniti hanno deciso di aggiungere la voce “Cina” al lungo elenco in cui fanno parte quei Paesi interessati dal transito e dalla produzione di droga. Tra questi vi sono membri “storici”, come la Colombia, il Venezuela, il Messico e l’Afghanistan. Inoltre, Joe Biden ha accusato Bolivia e Venezuela di aver mancato gli impegni per contrastare efficacemente la lotta agli stupefacenti. A fornire l’elenco dettagliato è stato il Segretario di Stato americano, Antony Blinken. Nella lista, tra gli altri, sono presenti paesi come la Colombia, la Birmania, le Bahamas, la Bolivia, la Repubblica Dominicana, l’Ecuador, l’India, il Pakistan e, appunto la Cina.
Si tratta di una mossa, quella del Presidente americano, caratterizzata da un forte messaggio politico che gli Usa rivolgono alla Cina. Per includere la Cina nella famosa blacklist, gli Stati Uniti hanno deciso di effettuare una modifica all’attuale legislazione riguardante i Paesi di origine delle sostanze utilizzate per produrre droghe. Tra le sostanze prese in considerazione vi è anche il fentanil. Si tratta di un oppioide di natura sintetica che è accusato di aver provocato la morte per overdose di circa 109.000 persone in America.
La Drug Enforcement Administration (DEA) degli Stati Uniti, ha affermato che la maggior parte delle sostanze utilizzate per realizzare le sostanze stupefacenti di tutto il mondo proviene proprio dalla Cina. Queste “materie prime” vengono poi utilizzate dai produttori di droga – soprattutto in Messico – per realizzare le sostanze stupefacenti da distribuire poi in tutto il mondo. A tal proposito, Biden ha esortato Pechino ad assumere un maggior impegno e a rafforzare i controlli relativi “alle catene di approvvigionamento”. Un affronto, quello degli Stati Uniti, che non sarà facilmente digerito da Pechino e che potrebbe provocare violenti scontri politici.
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