Le operazioni dell’esercito sono quasi concluse e ora mancano davvero solo alcune ore: Israele è ad un passo dall’invadere Gaza
La risposta di Israele al sanguinoso attacco di Hamas nella giornata di sabato sta per arrivare ed esperti e analisti si aspettano un nuovo massacro.
Mentre continuano i pesanti bombardamenti da parte di Tel Aviv, i preparativi per l’offensiva totale dell’esercito israeliano sono quasi conclusi. Adesso i carri armati di Israele sono davvero ad un passo dall’entrare a Gaza e questa non è affatto una buona notizia per la stabilità internazionale. Ecco che cosa sa succedendo e cosa aspettarci nelle prossime ore.
Israele si prepara ad invadere Gaza: “Nelle prossime ore resteranno senza corrente”
Mancano poche ore e Israele potrebbe entrare con il proprio esercito di terra A Gaza. La Striscia di Gaza potrebbe tornare ancora una volta ad essere una vera e propria polveriera e il circolo vizioso di sangue riprendere a girare inesorabilmente. L’esercito di Tel Aviv ha infatti schierato circa 300mila riservisti a Sud del Paese, al confine con il territorio palestinese. Secondo le autorità militari, l’obiettivo è quello di distruggere gli apparati militari di Hamas e privare le milizie terroristiche delle capacità di iniziare nuove azioni offensive contro Israele.
Tradotto: “faremo una strage”. Sì, perché le milizie di Hamas sono ormai radicate nella popolazione palestinese e hanno enormi supporti da parte di molti Paesi arabi, prima su tutti l’Iran. Ma Israele ha deciso di colpire a testa bassa e presto invaderà Gaza, non prima di aver inferto ulteriori colpi difficili da sopportare. Entro poche ore, fanno sapere dall’Autorità per l’energia, l’unica centrale elettrica di Gaza resterà senza carburante e, quindi, l’intera zona smetterà di avere energia elettrica. Una decisione, quella di Israele, che in molti hanno definito come crimini di guerra, ma che potrebbe essere solo il preludio di nuove violenze da entrambe le parti.
Il rapporto dell’Onu parla di oltre 260.000 sfollati su tutta la Striscia di Gaza. In moltissimi sono stati costretti a lasciare le loro case per via dei pesanti bombardamenti da parte dell’esercito israeliano. I raid sono proseguiti per tutta la notte e i missili non hanno smesso di colpire il territorio palestinese. Una guerra ormai annunciata che difficilmente vedrà un vero vincitore, viste le atroci sofferenze che hanno patito i civili israeliani a seguito dell’attacco di Hamas e quelli palestinesi, colpiti da una pioggia di razzi.
Il massacro in Israele
Mentre cresce la tensione ai confini della Striscia di Gaza, si moltiplicano foto, video e reportage giornalistici che riportano storie di massacri al limite delle capacità umane. Il bilancio delle vittime israeliane sale a 1.200. Secondo le autorità israeliane, la maggior parte di questi sono civili, mentre solo 140 sarebbero i soldati caduti.
Un bilancio che si aggrava di giorno in giorno, ma non per via dei combattimenti sul territorio israeliano, i quali sarebbero cessati, ma a causa dei continui ritrovamenti di corpi martoriati. È ormai tristemente noto, infatti, il massacro avvenuto nel kibbutz di Akfar Aza, dove sono stati trovati, oltre alle centinaia di vittime civili, anche 40 bambini uccisi, tra cui alcuni di loro decapitati. Un gesto sicuramente di provocazione che, probabilmente, mira ad una reazione ancora più violenta da parte di Israele. Il mondo intanto resta a guardare.