Dopo mesi di trattative legali, la giurisdizione araba ha emesso il verdetto: Ilaria è condannata a sei mesi di reclusione.
Ilaria De Rosa, hostess di volo di origini venete – impiegata nella compagnia Avion Express, è trattenuta in Arabia Saudita dal mese di maggio. Le autorità locali hanno trovato uno spinello nel suo reggiseno, durante un controllo a tappeto effettuato all’interno della villa ove la 24enne alloggiava insieme ad un gruppo di amici. Il consumo di stupefacenti è considerato un reato molto grave in Medio Oriente, ragion per cui la giovane è stata condotta immediatamente in carcere in attesa di giudizio. I legali della famiglia hanno tentato di richiedere la Grazia al re saudita, puntando principalmente sulla modica quantità di marijuana in possesso della ragazza.
Gli amici di Ilaria sono stati condannati ad un anno e mezzo di reclusione, mentre Ilaria dovrà scontare una pena a sei mesi, trattenuta in un penitenziario a 45 km da Riyad, capitale saudita. Vani i tentativi della famiglia di convincere i giudici a rivalutare la propria decisione, mentre il sovrano non si è ancora espresso in favore della ragazza. Generalmente infatti la Grazia viene richiesta in caso di reato minore. Peccato che la legge saudita non faccia alcuna differenza sul tipo di droga, spaccio o possesso – sono tutti considerati comportamenti gravemente discutibili, in quanto non in linea con la politica locale e l’ideologia mediorientale.
Ilaria De Rosa, la hostess dovrà scontare sei mesi di reclusione a Riyad
La famiglia di Ilaria ha espresso la sua frustrazione in merito all’arresto della ragazza, soprattutto perché non si tratta di una giovane inesperta ed incosciente. Grazie al suo lavoro, Ilaria ha potuto apprendere le leggi internazionali, raggiungendo una piena consapevolezza rispetto a ciò che è lecito fare oppure no. “Mia figlia è abituata a lavorare all’estero” – ha spiegato la madre di De Rosa – “sa bene che in paesi come l’Arabia Saudita è pericoloso farsi trovare con stupefacenti addosso”. Ilaria non vede i suoi genitori dal giorno della partenza, ha potuto tuttavia dialogare con il console generale italiano inviato dalla Farnesina.
La giovane ha spiegato che le autorità hanno fatto irruzione improvvisamente, manifestando una certa aggressività. Inizialmente ha pensato che si trattasse di una rapina, solo in seguito ha preso coscienza di quanto stava succedendo. Ad ogni modo, nonostante le giustificazioni che De Rosa ha presentato al Tribunale di Riyad, la 24enne non è riuscita a convincere i giudici riguardo la sua innocenza. Considerando che la giovane è trattenuta in Medio Oriente dal mese di maggio, dovrà rimanere nel penitenziario per altri due mesi e mezzo.