E’ veramente in buona salute il presidente degli Stati Uniti? I dubbi crescono, dopo l’ultima rivelazione, da parte del suo portavoce
Durante una recente conferenza stampa alla Casa Bianca Joe Biden portava sul volto, da entrambi i lati, alcuni segni particolari. I giornalisti, al termine dell’evento, hanno inevitabilmente chiesto i motivi di quella leggera deformazione. Così uno dei portavoce della massima carica americana, Andrew Bates, ha dato l’attesa risposta. Ebbene, il presidente la sera prima aveva usato una macchina a pressione continua nelle vie respiratorie, una CPAP. E quindi ne portava le impronte.
Il fatto è che Joe Biden soffre di apnea notturna. Quindi da qualche settimana, prima di dormire, indossa l’apparecchio sanitario che diventa indispensabile. La sua respirazione si interrompe nel corso del sonno. Ha bisogno della CPAP. L’effetto è un flusso d’aria continuo che tiene aperte le vie respiratorie, permettendo al paziente di ricevere l’ossigeno di cui ha bisogno. Una cura piuttosto comune, per una persona di 80 anni. L’importante paziente però ha un precedente. Nel 2008 già aveva patito dello stesso disturbo.
Rispunta un problema di salute nell’anziano leader
Era stato lo stesso Biden a renderlo noto, negli anni della sua vicepresidenza, estesa dal 2009 al 2017. Il dato sanitario fa pensare, dal momento che non compare nei rapporti stilati e pubblicati dal suo medico personale nel 2021 e nel 2023. Si sa invece con certezza, poiché viene riferito nel rapporto del medico, che Biden era stato operato più volte al setto nasale nel 2019. Era l’anno in cui si stava preparando alle elezioni presidenziali.
L’apnea spesso è collegata a difficoltà cognitive, come scarsa concentrazione e memoria. Ci può essere allora un rapporto con le continue, clamorose gaffe del presidente? E, soprattutto, è in condizioni tali da finire il mandato? Torna alla mente l’allerta lanciato due anni fa, in luglio, dall’ex medico della Casa Bianca, Ronny Jackson.
Il presidente ha il pieno controllo di se stesso?
E’ vero: Jackson oggi è un deputato del Congresso e siede tra i Repubblicani, quindi è un avversario politico. L’ex medico ha in ogni caso sostenuto che Joe Biden probabilmente non concluderà il mandato. Il motivo è che “la sua mente non è lucida”. Esplicitamente, Jackson ha parlato di un “declino cognitivo sotto gli occhi di tutti da anni”. Anzi non dovrebbe nemmeno essere presidente, per le condizioni in cui si trova.
Il nume tutelare di Jackson è Ippocrate o Donald Trump? Si può dubitare fino a un certo punto, dato che è stato proprio Jackson a curare gli ex presidenti Barack Obama, Donald Trump e George W. Bush, dopo una carriera di 25 anni, sempre come camice bianco, nella Marina. Lo stesso Biden lo ha scelto per sé e la propria famiglia, esattamente come i tre predecessori. Le complicazioni per l’ex militare sono cominciate da quando si è occupato della salute fisica e psichica dell’attuale presidente.
Il suo ex medico: “La sua mente non è lucida”
Ronny Jackson, avvertendo il Congresso e i massmedia di un problema di salute mentale, non poteva entrare nei dettagli né render nota una vera e propria diagnosi. Genericamente, quindi, indicava un “declino cognitivo legato all’età”. Insomma Biden stava già perdendo la memoria e anzi arrivava a scordare delle informazioni apprese da poco. Al punto da richiederle più volte. Difficoltà non da poco, che costringe il presidente a usare dei mezzi di ausilio alla memoria.
L’anno scorso Joe Biden ha inavvertitamente lasciato in evidenza il foglio di istruzioni che i suoi collaboratori gli avevano scritto, per ricordargli che cosa doveva fare. Erano indicazioni pratiche: salire sul palco, avvicinare il microfono, salutare i presenti prima e dopo il discorso, uscire a destra, poi andare a sinistra. I giornalisti hanno potuto ingrandire il fermo immagine di quel foglio di istruzioni e hanno constatato che dottor Ronny Jackson aveva detto la verità.
Biden, purtroppo per lui, non è stato nemmeno in condizione di tener segrete quelle istruzioni. Addirittura ha letto pubblicamente uno di quei fogli, al termine di un discorso, come se ne facesse parte. Insomma, per il senso del tempo, confonde le date, non capisce che cosa succede intorno a lui. Ha addirittura allucinazioni di persone che non esistono. E fissa il vuoto. E fa discorsi che nessuno capisce.