Israele ha offerto due itinerari di fuga per la popolazione civile, ma accusa Hamas: “Ostacola l’evacuazione dei civili”
La situazione al confine tra Israele diventa sempre più rovente e sono in molti a credere che ad una massiccia invasione di terra da parte dell’esercito israeliano manchino poche ore.
Solo questione di tempo prima che uno degli eserciti più forti e avanzati del Medio Oriente inizi la sua marcia verso la Striscia di Gaza. Ma intanto cresce la preoccupazione per i civili, sempre più vittime dell’atrocità della guerra. Israele offre due itinerari di fuga ai civili, ma accusa Hamas: “Stanno ostacolando l’evacuazione”.
Chiuse le vie di fuga
I preparativi per un’invasione di terra, ormai data per scontata da fonti del governo, ma anche da parte di moltissimi analisti militari, sono quasi conclusi. Intanto le bombe e i razzi esplosi dall’esercito di Tel Aviv, determinato a stanare le forze di Hamas, non si fermano. Solo nelle ultime 24 ore, infatti, i raid aerei e i colpi di artiglieria hanno fatto centinaia di morti tra civili palestinesi e milizie di Hamas, facendo arrivare il conto delle vittime a più di 1000. Una vera propria strage che, almeno ufficialmente, si cerca di non aggravare dando la possibilità alla popolazione di Gaza di scappare.
Nelle ultime ore, infatti l’esercito israeliano ha offerto due vie di fuga per i civili residenti nella Striscia. SI tratta di varchi aperti verso il Sud della regione, in direzione Egitto. Un “breve intervallo” che l’esercito ha deciso di concedere a coloro che vogliono scappare, anche se non si sa bene dove. Le autorità israeliane hanno infatti consigliato muoversi “verso Sud”, da Beit Hanoun a Khan Yunis, mentre chi vive sulla costa potrà spostarsi in direzione di Salah Al-Din e Al-ahr. Tuttavia, l’evacuazione procede a rilento e Israele accusa Hamas di “ostacolare chi sta cercando di spostarsi verso Sud da Gaza”.
Intanto la città è totalmente al buio a seguito del blackout causato dal blocco dell’unica centrale elettrica che rifornisce Gaza di elettricità. “Siamo determinati a dare battaglia ad Hamas“, ha detto il portavoce dell’esercito israeliano, Richard Hecht, pur ammettendo che l’evacuazione di 2,3 milioni di civili “è un’operazione complessa”. I bombardamenti però non si fermano e si aggrava il bilancio delle vittime. Solo nelle ultime 24 ore, riferisce il ministero della Salute locale, sono state uccise almeno 324 persone, di cui 126 bambini e 88 donne. Un bilancio che, però, è destinato ad aggravarsi di ora in ora.