Gli attacchi in territorio israeliano hanno dato il via a degli scontri politici e militari in Medio Oriente: era quello che voleva Hamas
Non sembra affatto essersi placata la furia dei combattimenti che ormai da settimane caratterizzano la zona di Israele e quella della Striscia di Gaza.
Ma mentre i morti, soprattutto tra i civili, continuano ad aumentare, in molti si stanno chiedendo quale sia stato il vero obiettivo e scopo degli attacchi del 7 ottobre ai Kibbutz israeliani. Le risposte su ciò che voleva Hamas con quel massacro di civili potrebbero essere arrivate.
Attenzione all’Iran
La notizia della distruzione del complesso ospedaliero a Gaza non ha di certo aiutato a rallentare la tensione in Medio Oriente. La versione ufficiale di Israele è che l’ospedale sia stato abbattuto da un razzo lanciato dalle milizie di Hamas, compiendo una traiettoria errata. Tuttavia, ora come non mai Israele appare indebolita sia sul lato della propria intelligence che su quello della politica internazionale. Due dirette conseguenze che possono essere correlate agli attacchi senza scrupoli avvenuti due settimane fa e che potrebbero quindi dimostrare che Hamas sta ottenendo quello che voleva.
Tra gli obiettivi ormai acclarati della milizia terroristica vi era certamente quello di frenare il progresso dei rapporti tra Israele e Arabia Saudita, la quale sembrava essere molto vicina a riconoscere Israele come uno Stato. Ma c’è un altro obiettivo che sembra essere stato raggiunto: l’incremento della tensione – per quanto fosse ancora possibile – tra Israele e i Paesi vicini, prima su tutti l’Iran. Non si sono fatte attendere le parole di Khamenei, L’Āyatollāh e Guida Suprema dell’Iran, il quale ha parlato di un possibile allargamento della guerra che diventa di giorno in giorno “inevitabile”. L’Āyatollāh ha infatti usato parole minacciose nei confronti di Tel Aviv, chiedendo uno stop immediato dei bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza.
Khamenei definisce Israele un “regime usurpatore sionista”, aggiungendo che Israele potrà “macchiarsi di qualsiasi crimine”, ma nulla potrà rimediare alla sconfitta subita da Hamas il 7 ottobre. Ma il leader iraniano non usa mezzi termini nemmeno nei confronti degli Stati Uniti. Khamenei accusa infatti Washington di aver regolato l’attuale politica interna del governo israeliano. Minacce che arrivano anche dagli uomini armati Pasdaran, i quali, tramite il vicecomandante Ali Fadavi hanno comunicato che gli attacchi nei confronti di Israele non si fermeranno e che se l’esercito di Tel Aviv dovesse continuare “le sue atrocità” Israele avrà a che fare con “un’altra ondata di shock”.