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Hamas, gli Stati Uniti si stanno impantanando in un’altra guerra

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Gianluca Merla

Aumenta la presenza delle forze statunitensi in Medio Oriente a supporto di Israele: le portaerei Usa pronte alla guerra

Gli Stati Uniti in supporto di Israele. L’alleato numero 1 dello Stato ebraico non si è fatto di certo attendere ed è corso in aiuto dello storico partner Mediorientale.

Non solo la Russia, Biden vuole anche Hamas
Gli Stati Uniti al fianco di Israele (Ansa) – L’intellettualedissidente.it

Dopo l’attacco di Hamas in Israele, le forze statunitensi hanno deciso di aumentare la loro presenza militare in Medio Oriente, dimostrando la vicinanza storica con lo Stato guidato da Benjamin Netanyahu. Mentre si spinge per una soluzione diplomatica, aumentano le tensioni e il Medio Oriente diventa gradualmente una polveriera.

Non solo la Russia, Biden vuole Hamas

Una nuova guerra che gli Stati Uniti sarebbero disposti a combattere. Non direttamente, si intende, ma molto fa pensare ad una similitudine con la guerra in Ucraina che gli Stati Uniti stanno combattendo contro la Russia. Non è di certo un mistero che l’amministrazione Biden sia il partner militare numero 1 di Kiev e che abbia sposato a pieno la causa ucraina fornendo armi e, consulenze militari e, ovviamente, l’appoggio politico. La strategia, quindi, è quella dimostrare vicinanza e di far capire al mondo che gli Stati Uniti sono al fianco di Gerusalemme.

Non solo la Russia, Biden vuole anche Hamas
Gli Stati Uniti hanno già schierato la loro portaerei in Medio Oriente (Ansa) – L’intellettualedissidente.it

La prima mossa è stata quella di schierare il gruppo d’attacco del portaerei Uss Gerald Ford nel Mediterraneo orientale solo qualche ora dopo l’attacco di Hamas a Sud di Israele. Una mossa che gli Stati Uniti hanno voluto fare per mostrare che la questione israeliana è costantemente monitorata, anche a costo di intervenire in maniera diretta. Accanto ala portaerei anche l’incrociatore lanciamissili Normandy e quattro cacciatorpediniere: il Ramage, Il Thomas Hudner, il Roosevelt e il Carney. Una formazione di fuoco che potrebbe serire – si spera – anche solo come deterrente per tenere a bada i nemici di Israele. Ma non solo: è notizia di oggi che a ore potrebbe aggiungersi anche la portaerei Us Dwight Eisenhower.

Intanto non si sono fatti attendere nemmeno i nemici e gli antagonisti, prima su tutti la Russia. La scelta strategica è stata commentata quasi con ilarità dal capo del Cremlino, il quale si è chiesto se gli Usa bombarderanno il Libano o intendono semplicemente spaventare qualcuno. Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha invece accusato gli Stati Uniti di voler rischiare di compiere “gravi massacri”. Non si è fatta attendere nemmeno la risposta degli Hezbollah del Libano, accusati di aver partecipato agli attacchi di Hamas. Secondo le milizie armate libanesi, infatti, le fazioni militari del Paese non temono le truppe americane e sono “pronte alla guerra in qualsiasi momento”.

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