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Gli Stati Uniti hanno deciso di dare all’Ucraina armi illegali

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Paolo Zignani

La guerra per la libertà dell’Ucraina sta innescando una spaventosa escalation, che giustifica la vittoria anche a prezzo di stragi di civili

Il Moscow Times ha sentito il bisogno di aggiungere, al termine dell’appassionato articolo di Joshua Askew, che non necessariamente esprime il punto di vista del giornale. Il giornalista inglese di Euronews collabora con il sito web Opendemocracy, fondato nel 2001 a sostegno dei diritti umani, per battersi a favore dei gruppi sociali o etnici che sulla grande stampa internazionale trovano scarso spazio.

Se le bombe a grappolo tornano legali con la benedizione degli Stati Uniti
Colpito da cluster bomb mentre costruiva la sua casa nel Laos – lintellettualedissidente.it Ansafoto

Askew ha il merito di ribadire i gravi pericoli scatenati dalla violazione della Convenzione Onu in vigore dal 2010, sottoscritta da 123 Paesi che hanno così dichiarato illegale l’uso delle bombe a grappolo (cluster bombs). Contro queste armi, e per la loro esclusione dai conflitti armati, in Italia era stata condotta fra gli anni Novanta e i primi del secolo un’intensa campagna di sensibilizzazione. Oggi dimenticata e sommersa dall’enorme propaganda a favore dell’Ucraina.

C’era una volta l’Occidente pacifista

Da quando gli Stati Uniti, dopo molte discussioni interne, hanno deciso di rifornire Kiev di munizioni illegali, il dio della guerra si è scatenato, al punto che la Russia ha fatto sapere di avere gli arsenali già pieni di bombe a grappolo, minacciando, se sarà il caso, l’uso di armi chimiche. La Lituania ,dal canto proprio, come ha dichiarato il ministro Arvydas Anuśauskas, vuole uscire dalla Convenzione Onu, esattamente come vari altri Paesi.

Se le bombe a grappolo tornano legali con la benedizione degli Stati Uniti
Bambino siriano colpito nel 2018 da cluster bomb – lintellettualedissidente.it Ansafoto

Ma cosa si sono messi in testa gli Stati Uniti? Se aveva preso piede l’idea che la guerra possa risparmiare i civili, e in particolare i bambini, coinvolti senza saperlo né volerlo, ora il mondo ha tutta l’aria di tornare indietro. Torna il principio sanguinario per cui, pur di vincere, muoia chi deve morire. Proprio mentre la tecnologia militare si evolve rapidamente, aprendo orizzonti di mercato particolarmente foschi. Si dirà che Kiev ha firmato un impegno a usare le bombe a grappolo in modo responsabile e circoscritto ai soli campi di battaglia, evitando di fare dei civili un bersaglio inerme.

I civili dei Paesi in guerra perdono un diritto

Quegli esplosivi però non sono controllabili per definizione: sono anzi stati progettati e costruiti al preciso scopo di colpire ben più che in un punto solo. Una bomba a grappolo, formata cioè anche da 400 sotto-munizioni che si innescano a vicenda, esplode su un’area pari a diversi campi di calcio e va a colpire in più punti, determinati anche dal caso. Non ci saranno obiettivi esclusi dal pericolo di saltare in aria. Subito o parecchi anni dopo.

Se le bombe a grappolo tornano legali con la benedizione degli Stati Uniti
Cluster bomb conficcata nel muro di una casa siriana – lintellettualedissidente.it Ansafoto

La storia delle guerre in cui sono state usate le bombe a grappolo dimostra ampiamente che è possibile che il 40% delle sotto-munizioni, cioè le bombe più piccole connesse all’ordigno principale, non esplodono subito. Giacciono sul terreno per essere innescate da un qualunque contatto, persino a distanza di decine di anni.

Scoppiano dopo anni e fanno strage

Il loro colore, verde o altro, si mimetizza con il terreno, al punto che i bambini che giocano le toccano credendo che si tratti di vegetali o animali o che altro. In Afghanistan e altri Paesi venivano chiamate “pappagalli verdi”, espressione di cui Gino Strada ha fatto il titolo di un suo libro contro la guerra.

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In Colombia un soldato apre una cluster bomb piena di altre bombe – lintellettualedissidente.it Ansafoto

Secondo le statistiche, su dieci vittime di quelle bombe incontrollabili, ad auto-innesco in ogni tempo e luogo, nove sono civili. Una bomba a grappolo lanciata nel Laos o in Afghanistan potrebbe, se trasportata casualmente o intenzionalmente, o rimasta dov’era e mai disinnescata, esplodere molti anni dopo. Sono munizioni congegnate per fare più danni possibili a chiunque le tocchi.

Civili e militari, tutti a rischio senza distinzione

Le industrie belliche fanno dichiarazioni rassicuranti sull’efficacia dei sistemi di autodistruzione dei “pappagalli”. I dati di fatto fanno capire però che quei sistemi non funzionano. In Laos, Cambogia, Vietnam, Afghanistan, Siria e Iraq le conseguenze sono state atroci. Si trasformano in mine anti-uomo o meglio anti-bambino. Sminare un terreno su cui sono caduti quei pappagalli è particolarmente costoso. Non giova al Pil la bonifica dei terreni. Quindi per lo più non si fa.

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Nel cimitero di Kharkiv, cluster bomb seppellita con la vittima – lintellettualedissidente.it Ansafoto

L’eredità del Laos è da brividi. Gli Stati Uniti hanno ritenuto opportuno sganciare qualcosa come 260 milioni di cluster bombs in nove anni, tra il ’64 e il ’73. Una su tre è rimasta dov’è caduta, senza esplodere. Di queste, soltanto lo 0,47% è stato eliminato, cioè meno di 400mila. Ce ne sono dunque ancora a milioni. Le vittime sono state almeno 11mila, e la metà erano bambini che con la guerra nulla avevano a che vedere.

Sminare costa e richiede parecchio tempo

La devastazione psicologica dei superstiti è imponente. Per tutta la vita la paura domina gli abitanti, di solito evacuati e poi rientrati ma per nulla sicuri. Anzi vivono tra i fantasmi delle bombe nascoste. Quel che è ancora peggio è che in Afghanistan e in Iraq il colore degli ordigni era giallo fluorescente, come quello dei pacchi di aiuti umanitari. E’ guerra questa? O è terrorismo?

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Cluster bombs trovate sul terreno ucraino – lintellettualedissidente.it Ansafoto

L’Ucraina rivuole il proprio territorio, che però non è in grado di mantenere in sicurezza, senza vincere la guerra contro un Paese che si presenta molto più forte. Inoltre, la Russia ha dimostrato di non badare ad alcuna convenzione internazionale: la guerra russa è tradizionalmente su tutti i fronti e con ogni mezzo, in modo feroce e totalmente spregiudicato. Il presidente Vladimir Putin, nelle proprie dichiarazioni, non distingue mai tra obiettivi militari e civili.

Un passo dopo l’altro verso l’escalation

L’Ucraina a propria volta, anche se meno della Russia, ha già iniziato a usare le cluster bombs. E a quanto risulta dalle parole del presidente Zelensky non pone limiti all’azione militare, che ritiene giustificata dalla violazione del diritto internazionale compiuta dall’invasione dell’esercito di Mosca. In nome del diritto, l’Ucraina potrebbe escludere ogni diritto, mentre la Russia minaccia di usare l’atomica a tutela della propria esistenza come Stato libero e indipendente. Di disarmo nucleare nessuno parla più.

Alla fine l’Ucraina, nota come granaio d’Europa, potrà essere ricoperta di bombe a grappolo, quando sminare costerà un patrimonio. Per l’umanità si prepara un danno enorme. Joshua Askew ha rilanciato l’appello a fermarsi prima del baratro. In Occidente però, per la prima volta, una furiosa propaganda bellicista è riuscita a demolire in modo pressoché totale il movimento pacifista. Il Far West nucleare è dietro l’angolo.

 

 

 

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