Non c’è più spazio per seppellire i corpi delle vittime della guerra. In molti finiscono nelle fosse comuni per risparmiare spazio
La guerra come sempre è un racconto di morte e tragedie, soprattutto tra i civili che, inermi, subiscono a pieno le conseguenze del conflitto.
A Deir el_Ballah. cittadina nei pressi del centro della Striscia di Gaza, gli operatori del cimitero della città sono al lavoro ormai ininterrottamente. Dall’inizio della guerra non smettono di arrivare corpi senza vita da seppellire. Mentre ora non c’è quasi più spazio e si comincia a scavare fosse comuni per i morti di Gaza.
Persone senza più nome
Dopo gli attentati di Hamas del 7 settembre tutto sembra essere cambiato in Medio Oriente. La Striscia di Gaza sta per diventare uno dei più grandi cimiteri del mondo – a detta di molti funzionari israeliani – e segnali in questo senso iniziano ad arrivare da Deir el-Ballah. Nella cittadina con sbocco sul mare, uno dei dipendenti racconta di come siano ormai costretti a scavare nuove buche per realizzare ulteriori tombe. Se inizialmente l’afflusso di vittime era continuo, gli operatori riferiscono di una vera ondata di corpi senza vita da dare loro una degna sepoltura.
Ogni giorno e ogni ora, dall’ospedale arrivano corpi da seppellire per via dei pesanti bombardamenti che Israele continua ad attuare da quando Hamas ha compiuto quegli atti atroci contro i civili israeliani. Purtroppo, però, anche in un cimitero può finire lo spazio e in questo momento il problema per il cimitero di Deir el-Ballah sembra essere proprio questo. Per recuperare spazio, raccontano alcuni operatori, si inizia a scavare fosse comuni in grado di accogliere un maggior numero di persone. Quando si tratta di famiglie, questi vengono seppelliti insieme, all’interno di un sacco bianco per ogni membro.
Spesso viene riposto un semplice bastoncino per ricordare il nome della famiglia e non disperdere il loro ricordo. Solo qualche giorno dopo i familiari rimasti in vita tornano con una lastra di marmo per poter dare un minimo di dignità ai loro cari defunti. Tuttavia, spesso si tratta di persone non del posto, giunti da Nord – da Gaza City – per cercare rifugio a Sud. Per questi non ci sono familiari o conoscenti che possano ricordarli e, molto probabilmente, rimarranno vittime anonime di una guerra che cancella tutto, persino il ricordo.