Un’amicizia che resiste alle sbarre e alla condanna: un detenuto chiede di rivedere il suo cane, prima che venga soppresso perché malato.
Appresa la notizia dell’imminente soppressione del suo migliore amico a quattro zampe, un detenuto del carcere penitenziario di Martutene ha chiesto alla direzione che gli venisse concesso un ultimo incontro con l’animale. Il tribunale di sorveglianza non ha approvato alcuna autorizzazione in merito, in quanto il regolamento del penitenziario non prevede la possibilità di contatto tra i carcerati ed eventuali animali domestici. Si tratta non solo di una questione logistica, bensì anche prettamente igienica.
Risulta difficile infatti eseguire i dovuti controlli al metal detector con un animale, inoltre la sporcizia potrebbe provocare la diffusione dei virus e la proliferazione dei batteri all’interno delle celle. Ciò nonostante, il detenuto – determinato a porgere l’ultimo saluto al suo fidato braccio destro – ha fatto ricorso al tribunale ed è riuscito a convincere il giudice riguardo le sue innocenti intenzioni. Il cane dunque potrà accedere al penitenziario, situato nei Paesi Baschi in provincia di Gipuzkoa, ed entrare in contatto diretto con il suo padrone. Questo ovviamente avverrà solo nel rispetto delle norme e delle regole impartite dal giudice del tribunale penitenziario.
Il cane verrà soppresso, il detenuto chiede di poterlo incontrare un’ultima volta
Il giudice ha respinto la decisione del centro penitenziario ed ha acconsentito all’incontro. L’animale, provvisto di museruola, dovrà essere accompagnato all’interno struttura da un famigliare del detenuto. Sarà necessario presentare un documento del veterinario che certifichi le precarie condizioni di salute del cane. Dopodiché, una volta ultimata questa prima fase, il personale di sorveglianza lo condurrà finalmente dal suo padrone. Quest’ultimo sarà inoltre autorizzato ad accarezzarlo e passare del tempo con lui.
Laddove dovesse sporcare la sala delle visite, sarà compito del detenuto pulire ed igienizzare l’area – in modo che questo non rappresenti un rischio per l’incolumità dei trattenuti all’interno del penitenziario. Si tratta di una concessione speciale che nasce semplicemente dall’imminente soppressione del cane. E’ già successo in passato che un detenuto chiedesse alla direzione di incontrare il suo animale domestico. Tuttavia all’epoca la richiesta venne respinta, in quanto il giudice non riscontrò un reale motivo di approvazione dell’autorizzazione. Il regolamento infatti non prevede alcun tipo di contatto, in quanto non può garantire la reale sicurezza dell’animale.